I nuovi centri dell’Iran per continuare le attività nucleari

Il vicedirettore del CNRI-USA, Alireza Jafarzadeh, utilizzando una presentazione power point, ha mostrato mappe, grafici e tabelle dell’organizzazione segreta, nonché i nomi di persone coinvolte nel programma nucleare del regime iraniano – 16 ottobre 2020

L’ufficio di rappresentanza degli Stati Uniti del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) in una conferenza stampa venerdì 16 ha rivelato i dettagli dei nuovi centri del regime iraniano per continuare le attività nucleari. Inoltre, il CNRI ha rivelato i tentativi del regime di distruggere tutte le prove delle sue attività nucleari.
Secondo il CNRI, nuove informazioni ricevute da fonti interne al regime iraniano rivelano che è stato costruito un nuovo centro per continuare il lavoro di conversione in armamenti del suo programma nucleare. L’Organizzazione per l’Innovazione e la Ricerca Difensive (Sazman-e Pazhouheshhaye Novin-e Defa’i), nota con l’acronimo persiano SPND, è l’istituzione all’interno del Ministero della Difesa che persegue questo progetto. Il Ministero della Difesa è fortemente controllato dall’IRGC (Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche).
Soona Samsami, rappresentante del CNRI-USA, ha aperto la conferenza e, evidenziando che il regime iraniano ha approfittato dell’accordo nucleare iraniano, JCPOA, per continuare di nascosto la costruzione delle sue armi nucleari, ha detto: “La politica di condiscendenza dell’Occidente ha permesso al regime di accelerare la corsa per ottenere armi nucleari mentre negozia con le potenze mondiali. Ottenere armi nucleari è parte integrante della strategia di sopravvivenza dei mullah”.
Alireza Jafarzadeh, vicedirettore dell’ufficio CNRI-USA, durante questa conferenza, ha rivelato: “Secondo intelligence top-secret ottenuta dalla rete all’interno dell’Iran dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK) dall’interno del regime, l’SPND ha continuato il suo lavoro dopo il JCPOA. La struttura e il personale dell’SPND rimangono intatti e una parte dell’istituzione è stata ampliata. Il generale di brigata Mohsen Fakhrizadeh Mahabadi è ancora il capo di questo organo. Pertanto, nonostante il JCPOA, il Ministero della Difesa e l’IRGC hanno mantenuto le loro capacità di costruire un’arma nucleare”.

Da sinistra: Mohsen Fakhrizadeh Mahabadi gia ministro della Difesa, Mohammad Najjar, il generale di brigata Ahmad Vahidi, capo dell’Istituto di Ricerca dell’Università Nazionale della Difesa, e il generale di brigata Na’man Gholami, comandante facente funzione della milizia paramilitare Bassij – 5 gennaio 2019

“La posizione di questo nuovo sito è a nord del sito di Khojir, che è il più grande complesso di produzione di missili balistici per le industrie missilistiche Hemmat e Bakeri. A nord di questo nuovo sito (a nord di Damavand Road), nella zona di Hakimiyeh si trovano il quartier generale dell’Organizzazione Aerospaziale del Ministero della Difesa e le sue Industrie Meccaniche (note come Industrie Mahallati)” – ha aggiunto il signor Jafarzadeh.
Nell’aprile 2017, l’ufficio CNRI-USA aveva rivelato la continuazione di tali attività in un centro noto come Research Academy nel complesso Parchin a sud-est di Teheran.
Jafarzadeh ha aggiunto: “Teheran ha costruito il suo nuovo sito per l’SPND nell’area dei complessi coinvolti nella costruzione di missili, che fornirebbero anche una copertura sicura per le sue attività nucleari”.

la Mappa di Tehran, dove ce’ nuovo sito SPND

 

la posizione del nuovo sito SPND all’est di Tehran

la posizione del nuovo sito SPND all’est di Tehran

la posizione del nuovo sito SPND all’est di Tehran

“Il progetto di costruzione del nuovo sito è iniziato nel 2012 e la sua costruzione ha richiesto diversi anni. Intorno al 2017, alcune sezioni di vari gruppi dell’SPND, tra cui quella geofisica, nota al Gruppo Chamran, vi si sono gradualmente trasferite, mentre la costruzione di altre sezioni del sito veniva completata. Trasferendo parti dell’SPND, l’area intorno alle attività delle sue diverse sezioni si è ampliata. Inoltre, essendo situato in un’area militare, ha avuto una copertura adeguata per mantenere segreti gli spostamenti e le identità del personale che vi lavora”.

 

Il nuovo sito SPND è indicato con un cerchio, a sud è il sito di Khojir e a nord si trovano la sede dell’Organizzazione Aerospaziale e le Industrie Mahallati

Il secondo sito dell’SPND presentato dal CNRI si chiama Marivan e si trova vicino alla città di Abadeh, nella provincia di Isfahan. Il sito è stato segnalato per la prima volta dal CNRI nel 2017. È stato costruito sotto la supervisione di Ali Shamkhani, che ora è il segretario generale del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale e in precedenza è stato ministro della Difesa sotto il presidente del regime Mohammad Khatami.


“Quello che abbiamo scoperto è che questo sito e l’area circostante sono completamente controllati dall’IRGC. La gente del posto non è ammessa nella zona” – ha detto Jafarzadeh.
Questo sito è collegato alle attività del “Centro per la Ricerca e l’Espansione delle Tecnologie su Esplosioni e Impatto (METFAZ)”, una filiale dell’SPND coinvolta nella costruzione di armi nucleari.
“Alla luce dei nuovi documenti sulle attività nucleari del regime, Ahamd-Abad è molto probabilmente il sito di Abadeh”, ha detto Jafarzadeh.
Jafarzadeh ha anche aggiunto che l’IRGC, dopo essere venuto a conoscenza che questo sito era stato rivelato, ha improvvisamente distrutto tutte le strutture sul luogo nel luglio 2019, poiché si sarebbe potuto dimostrare che quelle strutture potevano condurre test relativi alle armi nucleari.
“Le immagini satellitari del giugno 2019 mostrano che le strutture esistevano, ma sono state completamente rase al suolo dall’IRGC nel luglio 2019. Dopo un anno di sanificazione, Teheran ha autorizzato l’accesso dell’AIEA il 26 agosto 2020” – ha detto Jafarzadeh.
La più recente rivelazione del CNRI mostra che il regime non ha mai rispettato i suoi impegni ai sensi del JCPOA e che le attività nucleari dei mullah non sono legate al ritiro degli Stati Uniti dal JCPOA nel 2018.


I tentativi del regime di ottenere un’arma nucleare fanno parte della strategia di sopravvivenza dei mullah. Ora, tra le crescenti proteste all’interno dell’Iran, in particolare dopo le proteste di massa nel novembre 2019, e per quanto riguarda il nuovo cambiamento dell’equilibrio delle forze regionali contro il regime e le sue ripercussioni sulla sopravvivenza dei mullah, il regime ha bisogno di una bomba atomica più che mai.

 

 

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