Consiglio Nazionale Forense

1. XXX Congresso nazionale forense
2. Riforma dell’ordinamento professionale
3. Il CNF al Salone della giustizia

1. XXX Congresso nazionale forense
Approvazione veloce alla Camera della riforma della professione per una rafforzata qualificazione dell’avvocato, revisione delle norme sulla mediazione che rischiano un giudizio di incostituzionalità con la eliminazione della obbligatorietà e la previsione della difesa tecnica, riforme organiche della giustizia, riproposizione della figura dell’avvocato come tutore dei diritti in una dimensione europea, saldamente legato ai canoni deontologici e rafforzamento del suo ruolo di consulente anche fuori dalla aule di tribunale, vicino ai problemi quotidiani dei cittadini in linea con lo sviluppo della professione nei paesi europei.
Su questi temi è stata declinata la relazione del presidente del Cnf Guido Alpa, che ha aperto i lavori del XXX Congresso nazionale celebrato a Genova dal 25 al 27 novembre scorsi, dedicato al tema “L’avvocatura al servizio dei cittadini”.
Temi che individuano un percorso per guidare l’avvocatura “fuori dal tunnel” della crisi che per tanti motivi ha investito negli ultimi anni la categoria forense e strade che portano verso una “professione fortemente qualificata, garante della legalità, della difesa e della promozione dei diritti”, a dispetto di una crisi “che viene raccontata per tutti ma non per le professioni, che non sono considerate come operatori economici, contro ogni dato obiettivo che testimonia l’apporto del comparto professionale al Pil per il 15%”. “La categoria dei professionisti liberi, non essendo imprenditori, non possono contare sui sussidi mascherati dello stato, su incentivi agevolazioni fiscali e, non essendo lavoratori dipendenti non possono contare sull’assistenza e sulle altre previdenze assicurate ai salariati”. Il Presidente del Cnf ha sottolineato ancora che “l’anima e il sostegno della missione degli avvocati sono i diritti e la loro tutela è uno dei doveri essenziali dell’avvocato. Non bisogna mai abbassare la guardia”.
In risposta a Confindustria, critica sulla posizione assunta dell’avvocatura sul tema della mediazione, il presidente ha rilevato come essa venga “da un organismo di rappresentanza di interessi specifici” ed ha rivendicato all’avvocatura “il suo ruolo essenziale ed insopprimibile in tutti i luoghi di risoluzione dei conflitti”.
Il testo della relazione si può scaricare dal sito www.consiglionazionaleforense.it.
Ai lavori congressuali sono intervenuti, oltre a numerosi esponenti politici, il ministro della giustizia Angelino Alfano, che ha indicato i risultati dei due anni di lavoro successivi al Congresso di Bologna, sulla riforma dell’avvocatura, ed ha manifestato la possibilità di riaprire il dialogo sulla disciplina della mediazione, tema che ha suscitato reazioni di protesta da parte di alcuni gruppi di avvocati, il cui modalità il CNF ha ritenuto non conforme al decoro dell’avvocato, anche se le assise congressuali sono spesso animate e contrastate.
Per la prima volta ha partecipato ad un congresso forense come relatore il presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo, intervenuto a suggellare “un collegamento proficuo e necessario tra magistratura ed avvocatura”, già consacrato per legge con la partecipazione dell’avvocatura, tramite componenti espressi dal Cnf, nel consiglio direttivo della Cassazione.
Al termine dei lavori, il Congresso ha approvato diverse mozioni di cui si darà notizia nella prossima newsletter.
Il Consiglio nazionale forense ringrazia sentitamente l’avv. Stefano Savi, Presidente del Consiglio dell’Ordine di Genova, tutti i componenti del onsiglio dell’Ordine di Genova e i Presidenti e i componenti dei COA del distretto, per la splendida e riuscita organizzazione, per le manifestazioni parallele, comprendenti seminari, mostre (come quella sui libri dell’avvocatura nella storia) ed eventi sociali collaterali.

2. Riforma forense.
Il 23 novembre scorso il Senato ha approvato in prima lettura il testo di riforma della professione forense (AS 611 e collegati). Soddisfatto il Cnf, per il quale “la riforma rafforza la qualificazione degli avvocati e tutela l’affidamento dei cittadini” ed è frutto di una ritrovata unità di tutte le componenti dell’avvocatura su un testo condiviso.
La riforma, nel suo impianto complessivo, mira a consentire l’accesso e la permanenza nella professione ai più meritevoli e a chi esercita effettivamente; punta ad una maggiore qualificazione e preparazione dei professionisti, introducendo criteri più rigorosi all’accesso, potenziando la formazione iniziale dei professionisti e la formazione permanente; garantisce la trasparenza verso i cittadini con l’obbligo dell’assicurazione per responsabilità civile.
In attesa di poter esaminare nel dettaglio il testo così come modificato dagli emendamenti approvati dall’aula di palazzo Madama ed esprimere un giudizio articolato e approfondito, il Cnf sottolinea l’importanza di alcuni passaggi del testo quali quelli che sanciscono il ripristino dei minimi tariffari inderogabili e del divieto di patto di quota lite, che introducono l’assicurazione per responsabilità civile obbligatoria, che stabiliscono la riserva di consulenza legale pur temperata, che introducono le specializzazioni forensi a rafforzare la tutela della qualità della prestazione, che stabiliscono che la permanenza dell’iscrizione all’albo è subordinata all’esercizio della professione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente; che introducono misure a tutela delle donne avvocato per evitare l'interruzione della continuità professionale a causa della maternità; che prevedono un compenso per i praticanti al secondo anno di pratica; che istituiscono presso il Cnf l’osservatorio permanente sull’esercizio della giurisdizione.
Non solo. Con la revisione del percorso di accesso agli albi, la centralità delle Scuole forensi per la preparazione iniziale degli aspiranti avvocati, l’obbligo fissato per legge della formazione permanente e la possibilità di accedere a una specializzazione, la riforma costruisce un percorso fortemente qualificante per gli avvocati, garantendo ancor di più la qualità della prestazione a tutto vantaggio dei cittadini. Infine, l’aggiornamento delle regole disciplinari con la separazione tra organismo requirente e organismo giudicante mira a garantire un maggiore controllo sulla correttezza, mantenendo la giurisdizione domestica ma garantendo la terzietà del giudice.

3. Il Cnf al Salone della Giustizia.
Il Consiglio nazionale forense sarà presente al Salone della Giustizia che si terrà a Rimini dal 2 al 5 dicembre, con l’obiettivo di avvicinare alla cittadinanza le istituzioni e le associazioni che a vario titolo si occupano di giustizia.
Per l’occasione, il Cnf allestisce la mostra “I tuoi diritti, il mondo che ami”, uno spazio interattivo che si propone di invitare i visitatori a riflettere sul senso più profondo della presenza dell’avvocato nella nostra società. Il Cnf prende a testimonial potente del binomio avvocatura-diritti umani il Mahtma Gandhi, di cui si conoscono molte cose, ma non che fosse un avvocato. E da avvocato ha combattuto la sua battaglia per il rispetto dei diritti umani in India, diventando un simbolo mondiale di pace e rispetto.
In un area di 23 metri quadrati, lo spettatore (cittadino, studente o avvocato che sia) sarà portato a riflettere sulla funzione etico-sociale dell’avvocato, che si declina tra la sua funzione di garante dei diritti e tutore delle regole dell’ordinamento nazionale, sulla sua vicinanza nelle più varie circostanze della vita familiare o produttiva delle persone, sui valori ai quali la sua attività professionale è ispirata.
Un chiostro telematico richiamerà il visitatore a “giocare” anche con i “luoghi comuni” che investono la figura dell’avvocato, dalla manzoniana parodia dell’Azzeccagarbugli alla presunta spirale perversa tra lunghezza dei processi e ruolo dell’avvocato; ad orientarsi nella professione di avvocato attraverso un glossario che traduce sinteticamente i valori/le istituzioni/le attività proprie dei legali; a leggere il codice deontologico forense che disegna l’etica alla quale l’avvocato è tenuto, a vantaggio dei cittadini. In una tasca del chiostro telematico sarà a disposizione dei visitatori una rivista che si apre con un editoriale del Presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, sui diritti deboli; che contiene alcune notizie utili su come diventare avvocato, sui Consigli dell’Ordine, sul Cnf; che racconta brevemente la storia di quegli avvocati che nei vari paesi dell’Europa e non negli ultimi due anni hanno pagato con restrizioni personali il loro impegno a tutela dei diritti nei paesi in cui vige un sistema di governo dittatoriale.
Per informazioni sul salone: www.salonedellagiustizia.it

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media
in collaborazione con l’Ufficio studi

Consiglio Nazionale Forense
Via del Governo Vecchio n.3
www.consiglionazionaleforense.it

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