Autore Leoluca Orlando
Noi dell’Italia dei valori abbiamo ribadito il nostro no senza se e senza ma alla controriforma Gelmini che ha massacrato l’istruzione italiana e che ha devastato la scuola e l’università privandole di fondamentali risorse. Oggi, in Aula, alla Camera, ci siamo battuti, presentando un ordine del giorno, per chiedere l’aumento dei fondi drasticamente tagliati. Abbiamo, inoltre, presentato una serie di emendamenti che hanno tutta la dignità di una vera riforma dell’università.
Occorre, infatti, rivedere la governance dell’università. Siamo convinti che occorra abolire i consigli d’amministrazione perché sono un luogo di impropria presenza di personaggi estranei ed esterni al mondo accademico. Bisogna invece aumentare la partecipazione del Senato accademico affinché diventi un punto di riferimento per l’università e serve affidare ad un direttore generale unico il funzionamento della gestione dell’ateneo, che deve essere legato ad equilibri diversi che oggi non sempre corrispondono alla corretta gestione delle risorse. E, piuttosto che moltiplicare le sedi universitarie fantasma, volute da qualche politico locale, occorre dare più strumenti agli studenti.
Nel mondo della scuola e dell’università ci sono decine di persone che ormai vivono nella tragedia del precariato perenne e che sono condannati a difendersi per sopravvivere. Condannati non a vivere ma alla sopravvivenza. Il governo non ha affrontato neanche il problema dei ricercatori ed è stato cancellato il loro futuro. Il tutto dopo vari mesi di dibattiti, occupazioni e proteste. I ricercatori esistono, hanno delle ottime professionalità, hanno lavorato duramente, alcuni hanno quaranta o cinquant’anni e sono tutt’ora precari. Il comportamento del governo, in questo settore, sta creando un immenso danno all’economia dell’Italia e al futuro delle nuove generazioni.
Non stiamo parlando di una cosa bella e giusta, ma dello sviluppo economico del nostro Paese. Le altre nazioni che hanno attraversato e attraversano una crisi internazionale, spesso richiamata per giustificare scelte e tagli senza senso, hanno preferito non sacrificare anzi, incrementare proprio la ricerca e l’università a favore delle nuove generazioni. Questo è il senso della nostra posizione e dei nostri emendamenti, che costituiscono un’ipotesi alternativa di governo. Perché verrà il giorno in cui chi dice queste cose governerà finalmente il Paese, e quando accadrà, sicuramente porteremo avanti questo progetto e cercheremo di cancellare i danni che voi avete fatto in questi anni. Cercheremo soprattutto di evitare in quest’Aula, con tutti gli strumenti che il Parlamento ci consente, di impedire che questa legge venga approvata.