ROMA – Ipocrisia e irresponsabilità nel “teatrino dello stivale”
Chi sostiene che il futuro del centro destra italiano avrà come protagonista indiscusso l'”innominabile” insieme a Futuro e Libertà forse non ha collegato il cervello prima di dare fiato alle corde vocali, ma va probabilmente perdonato per la sua tenera età o scarsa memoria. L'”elite” di FL, infatti, fu tra i massimi protagonisti della sciagurata svolta di “Fiuggi”, realizzata proprio nel momento di massimo consenso del MSI, quando invece si sarebbe dovuto puntare a dare attuazione a quei principi statutari fondanti del Movimento stesso che anche ora, nel contingente momento di crisi economica e occupazionale, sono da considerarsi tutt'altro che superati. Bastava essere un pochino lungimiranti, avere il coraggio di guardare lontano, “oltre le colonne d'Ercole” come i nostri avi, per intuire che il sistema del libero mercato globale non avrebbe potuto funzionare a lungo senza gravi scossoni, ricadute e gravi conseguenze, specie per i meno abbienti. L'Europa, stretta fra i giganti economici statunitense e cinese, non sa (o non vuole) darsi un proprio ruolo e una dignità che gli appartengono, in forza di una tradizione e di una storia millenaria che ha le sue radici nella cultura greca, nell'organizzazione statuale romana e nel germanesimo, innestatosi in continuità con le prime due nel Sacro Romano Impero e in altre conseguenti esperienze. Non si capisce, pertanto, come possa darsi credito a chi, inoltre, abbia basato le sue fortune istituzionali prima sull’ingannatrice esaltazione e poi sulla risoluta negazione di un fenomeno unico al mondo per la sua originalità definendolo “male assoluto”, sull’amicizia e sull'alleanza con un Cavaliere che ora ipocritamente rinnega, senza con ciò giustificare gli errori, le mancanze e le leggerezze di Berlusconi e del suo governo. Con una faccia tosta del genere non si possono condividere valori come identità nazionale, patriottismo, partecipazione sociale, legalità, trasparenza e, soprattutto, un alto senso di responsabilità, vuoi per l'inaffidabilità dell'”innominabile”, vuoi per la sua rimarcata ipocrisia: tali valori sono stati infatti più volte calpestati in nome del potere e della poltrona. Basti citare le note transazioni immobiliari monegasche e, senza voltarsi ancora più indietro agli anni della sua presidenza al Fronte della Gioventù, quando il personaggio in questione, eletto nel 1991 da un Comitato Centrale che aveva appena sfiduciato Rauti, gestì la sua segreteria, nel MSI-DN prima e in AN poi, in maniera pressoché dittatoriale senza convocare un vero congresso, a parte la ricordata “farsa ciociara” del gennaio 1995, fino alla confluenza/fusione nel PdL del 2008. Se oggi accusa altri di aver guidato il Pdl da tiranno, lo fa con una notevole dose d’ipocrisia, insomma come il bue che dice cornuto all’asino. Ancor più grave è l’irresponsabilità, che comunque accomuna attuale governo e opposizione di centro sinistra di fronte agli odierni gravi problemi del Bel Paese, dimostrata nell’anteporre ripicche e interessi personali al bene della comunità nazionale, checché se ne dica. Ciò dimostra che il futuro dell’Italia non sta né a destra, né a sinistra, né al centro, termini ormai desueti e sinonimi di un certo stantio schematismo politichese: questo “teatrino dello stivale” ha veramente stancato la gente, colpita dalla disoccupazione, insidiata dall’inflazione e da incombenti nuove tassazioni/vessazioni per coprire la spesa pubblica, sommersa dai rifiuti, minacciata dal dissesto territoriale e idrogeologico, alcuni dei tanti problemi cui nessuna classe politica negli ultimi decenni ha saputo dare risposte e soluzioni. Forse occorre cercare oltre “le colonne d'Ercole” quell’”isola che (ancora) non c’è”: si sappia che esiste chi vuol provarci da subito realizzare quest’Alternativa.
12 novembre 2010 (Roberto Bevilacqua) WWW.robertobevilacqua.it