La trappola del Berlusconi-bis

Le insidie non sono ancora scomparse. Fini ha fiutato il pericolo a cui i suoi errori lo hanno esposto, ed

oggi sembrerebbe pronto anche a dare il via, dopo la crisi prevista (ma non sicura) del 14 dicembre, ad un

Berlusconi-bis. Ossia, tutti i veti imposti da lui e dai suoi bulletti (primo fra tutti Italo Bocchino) sulla

ripetibilità di un nuovo governo con a capo lo stesso Silvio Berlusconi, di colpo sembrano infranti.

Ma è una chiarissima trappola che viene preparata sempre con lo stesso proposito di logorare il governo

attuale e di far perdere credibilità a Berlusconi presso l’opinione pubblica.

Che cosa succederebbe infatti? Due sarebbero le possibilità.

La prima è che Berlusconi venga fregato subito dopo le sue dimissioni. Cioè, lui sale al Colle, rassegna le

dimissioni, che vengono accettate, e Napolitano lo incarica di esplorare se ci sia la possibilità di fare un nuovo governo.

Berlusconi accetta e si precipita dalla Lega Nord e dal Fli perché rispettino le promesse di un nuovo

governo da lui presieduto. Ed ecco che qui potrebbe trovarsi di fronte a un Fli che lo mena per il naso

adducendo qualche malinteso o qualche sopravvenuta nuova esigenza che lo abbia indotto ad un ripensamento.

A quel punto, egli saprebbe di non contare su di una maggioranza, visto che andrebbe in fumo anche l’appello

all’Udc, unito a doppio filo con le manovre dei finiani.

Si profilerebbe la soluzione del ribaltone, l’unica possibile. Ossia lo stesso Berlusconi, accettando la trappola

del governo-bis, avrebbe offerto un alibi a Napolitano per dare il governo a chi ha perso le elezioni.

Sono comunque convinto che Napolitano non oserà fare il ribaltone, e terrà fede al risultato del voto popolare

espresso nel 2008.

La seconda possibilità è che Berlusconi, ricevuto il mandato esplorativo da Napolitano, riceva il consenso anche

dal Fli a formare il Berlusconi-bis. Ci sarebbe la maggioranza, e non occorrerebbero i voti dell’Udc. Ma l’Udc è un

fardello che il Fli vuole portarsi dietro. Perché? Perché in due si lavora meglio a tendere la trappola. Che è la solita

di questi mesi: logorare l’azione di governo e l’immagine del presidente del Consiglio. Sarebbero due anni di

legislatura tribolati, durante i quali il governo non riuscirebbe a concludere nulla, irritando i cittadini.

Mi si domanderà: Perché non credere alla buona fede del Fli sia nella prima che nella seconda ipotesi?

Perché il Fli, e Fini in particolare, affiancato in ciò dai suoi bulletti Bocchino, Granata e Briguglio, non meritano

alcuna fiducia. Se la sono bruciata, non solo con il tradimento – come ormai gli elettori del centrodestra chiamano

il comportamento del presidente della Camera e dei suoi seguaci -, ma anche con le continue panzane

programmatiche che hanno il coraggio di propinarci un giorno sì e un giorno no, le quali configgono con il

programma della maggioranza, non solo, ma configgono perfino con il programma di quello che dovrebbe

essere il nuovo alleato, l’Udc.

Come possono stare insieme forze così diverse? Sarebbe un’armata Brancaleone pari a quella già presente nell’opposizione.

Siamo in guerra, come ho già scritto. E in una guerra feroce come questa, che vede in gioco la nascita di

una nuova Italia contro la restaurazione voluta dall’opposizione, non si fanno prigionieri.

Fini e il suo partito sono stati messi all’angolo. Il gioco è tutto nella mani di Berlusconi, che ha molte carte vincenti.

L’unica cosa che non deve fare è ascoltare le sirene delle colombe. Deve combattere fino in fondo, mettendo a

rischio anche se stesso. Uno solo dovrà tornare vincitore dallo scontro: o lui o Fini. O avremo la nuova Italia o

avremo la restaurazione. L’altro dovrà rimanere a terra per sempre. Chiunque sia.

Fonte:bartolomeodimonaco

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