Dichiarazione
Il 27 settembre 2020 alle ore 06:00 circa le Forze Armate dell’Armenia hanno violato gravemente il regime di cessate il fuoco, e hanno sparato intensamente contro le posizioni dell’Esercito dell’Azerbaigian situati sulla linea di fronte con armi di grosso calibro, mortai e artiglieria. Questa è la successiva provocazione premeditata e mirata delle Forze Armate dell’Armenia, volta a sparare contro i civili e le strutture densamente popolate nelle zone di prima linea. A seguito dell’intenzionale e mirato bombardamento degli insediamenti da parte delle Forze Armate dell’Armenia, sono state uccise 24 persone, compresi due bambini e sono state ferite 111 persone. Strutture private e pubbliche sono state danneggiate.
Prendere consapevolmente di mira la popolazione civile è una grave violazione del diritto internazionale, comprese le Convenzioni di Ginevra del 1949. Il Genocidio di Khojaly, commesso nel mese di febbraio del 1992, e le provocazioni di Tovuz compiute nel 2020, nel momento in cui tutto il mondo lotta contro il COVID-19, è la chiara dimostrazione dell’intenzione delle Forze Armate dell’Armenia di prendere di mira la popolazione civile.
Ora, mentre L’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite tiene la sua settantacinquesima sessione, e nel momento in cui il mondo combatte contro il COVID-19, l’Armenia con le proprie azioni, dimostra ancora una volta la totale mancanza di rispetto nei confronti del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e della comunità internazionale.
Le provocazioni delle forze armate armene lungo il confine di stato, in direzione del distretto di Tovuz dell’Azerbaigian, hanno dimostrato ancora una volta al mondo che l’Armenia è un’autorità occupante. Anche il Congresso degli Stati Uniti ha già definito l’Armenia un paese aggressore. Dopo tutto ciò, l’Armenia sta conducendo una politica di insediamento illegale nei territori occupati, violando i requisiti della Convenzione di Ginevra e il diritto internazionale. Terroristi di diversi paesi, come il Libano e la Siria, sono concentrati nei territori occupati.
La mancata implementazione delle risoluzioni 822, 853, 874 e 884 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, delle risoluzioni “Situazione nei territori occupati dell’Azerbaigian”, adottate dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2006 e nel 2008, l’indifferenza nei confronti degli appelli ricevuti dalle Nazioni Unite, dall’Organizzazione mondiale della sanità e da altre influenti organizzazioni internazionali, in relazione all’attuale pandemia, nonché delle norme e dei principi del diritto internazionale da parte dell’Armenia, che continuando l’attività sovversive allo scopo di aggressione e occupazione, creano una situazione molto pericolosa nella regione. In questo modo si violano i diritti fondamentali dell’uomo, compreso il diritto alla vita. Sono azioni che devono essere fermamente condannate dalle organizzazioni internazionali e dagli stati leader, e l’aggressione armena deve essere immediatamente fermata.
Facciamo appello a tutti i paesi del mondo e le organizzazioni internazionali chiedendo loro di richiamare l’Armenia al fine di fermare la sua politica aggressiva e liberare immediatamente i territori dell’Azerbaigian occupati, garantendo che il suo Governo rispetti il diritto e le norme internazionali.
Roma, 04 ottobre 2020
Azerbaigian Italia Unione
Presidente –Dott.Farid Abbasov