Libano: Save the Children, due bambini muoiono in mare nel tentativo delle famiglie disperate di raggiungere Cipro e fuggire alla crescente crisi economica

 

Due bambini hanno perso la vita la scorsa settimana durante il tentativo di attraversare il mare dal Libano a Cipro, secondo quanto riportato dai media. Sembra che il fragile gommone sia rimasto bloccato nel Mar Mediterraneo per diversi giorni, causando la morte di bambini piccoli, di cui uno di due anni, per il caldo, la fame e la sete. Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, è profondamente preoccupata per questa tragica notizia, l’ultima di una serie che riguardano famiglie libanesi e siriane che tentano disperatamente di sfuggire a condizioni sempre più dure in Libano.

Nelle ultime settimane un numero crescente di famiglie ha tentato la pericolosa rotta da Tripoli a Capo Greco. È stato riferito che a volte fino a quaranta persone, comprese donne e bambini, sono state stipate su barche che puntavano verso Cipro, un viaggio che può richiedere fino a 40 ore[1].

Sembra che le autorità cipriote abbiano rimpatriato in Libano diversi gruppi che sono arrivati sull’isola, cosa che secondo le organizzazioni di migranti locali è avvenuta senza accesso ai servizi di protezione internazionale.

“Save the Children è inorridita alla notizia dei due bambini morti in mare e dei loro parenti costretti a spingere i loro corpi fuoribordo, poiché la barca è stata abbandonata dai trafficanti. Il dolore e la sofferenza che questa famiglia ha dovuto sopportare per cercare di portarli in salvo è culminato in una fine tragica e davvero inimmaginabile. Due bambini hanno pagato con la vita le misere condizioni che migliaia di famiglie in Libano continuano a vivere” ha dichiarato Jennifer Moorehead, Direttore di Save the Children in Libano.

“L’esplosione del porto di Beirut si è aggiunta alle sofferenze quotidiane delle famiglie vulnerabili alle prese con una crisi economica senza precedenti, aggravata dal COVID-19. Le persone hanno perso la casa e il lavoro proprio mentre il costo della vita è salito alle stelle, facendo perdere la speranza a molti in questo paese. Numerose sono le famiglie senza tetto, affamate e che non sanno come dare da mangiare ai propri figli. Tra le famiglie più vulnerabili, molte sentono di non avere altra scelta che prendere il mare con la speranza che dall’altra parte sia meglio. Facciamo appello al governo libanese affinché affronti i bisogni urgenti dei bambini che vivono in povertà e fornisca alle famiglie vulnerabili il tanto necessario sostegno. Chiediamo, inoltre, alle autorità cipriote di mettere al primo posto l’interesse dei bambini e di rispettare i diritti di coloro che raggiungono le loro coste. Deve essere offerto accesso immediato all’asilo e alla protezione in conformità con le leggi internazionali e dell’Unione Europea” ha concluso Jennifer Moorehead.

Anche prima dell’esplosione, l’analisi di Save the Children mostrava che il collasso dell’economia libanese aveva spinto più di mezzo milione di bambini a Beirut a lottare per la sopravvivenza. Le famiglie non possono permettersi il cibo essenziale, l’elettricità, il carburante per cucinare, i prodotti per l’igiene e l’acqua necessari per sopravvivere.

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