Dopo aver effettuato tre soccorsi tra l’8/09 e il 10/09, due in Sar maltese e uno in Sar libica, la Open Arms attende da 6 giorni l’indicazione di un porto sicuro dove poter far sbarcare le 278 persone che ospita a bordo e che necessitano di assistenza e cure immediate. Sul ponte della nave, attualmente si trovano 260 uomini tra cui 56 ragazzi al di sotto dei 18 anni non accompagnati e due bambini di 2 e 3 anni, e 18 donne di cui 2 in stato di gravidanza. Nella giornata di ieri, la dottoressa del team di EMERGENCY, a bordo della nave, ha ritenuto necessario procedere con la richiesta, a Malta e Italia, di evacuazione per motivi di salute di 9 persone, 7 gravemente ustionate e bisognose di cure ospedaliere immediate e 2 in stato di gravidanza con sintomi di nausea e debolezza, richiesta negata da entrambi gli stati costieri. La situazione a bordo è complessa, le condizioni meteo sono in peggioramento, tutti i naufraghi sono in condizioni fisiche e psicologiche precarie, tutti hanno alle spalle storie di torture e abusi nonché il trauma della traversata in mare. E’ necessario e urgente che i governi europei si attivino e permettano ai nostri ospiti di raggiungere un luogo sicuro dove poter essere curati garantendo loro diritti sanciti dalle Convenzioni internazionali e dalle nostre Costituzioni democratiche.
EMERGENCY
EMERGENCY è un’associazione indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 11 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
OPEN ARMS
Open Arms è un’organizzazione non governativa che si batte per i diritti umani nel mare. Inizia le sue missioni di salvataggio nel settembre del 2015 a Lesbo (Grecia) dove salva mille persone nel Mar Egeo. Nell’inverno del 2016 estende le sue missioni nel Mediterraneo centrale, dove in 4 mesi salva 15.000 vite a bordo della barca a vela Astral. Dall’inizio delle sue missioni nel Mediterraneo centrale, salva 26.500 persone, 5.000 a bordo della Open Arms. Tutto grazie al supporto della società civile.