Appalti online

di Marco Ciaffone

Una guida online che aiuti le imprese nella presentazione della documentazione necessaria a partecipare alle gare d’appalto nel territorio europeo.

Lo strumento appena descritto si chiama e-Certis ed è in Rete dal 18 ottobre; la sua messa a punto è in linea con le disposizioni della direttiva continentale 163/2006. Pur non avendo valore giuridico, le indicazioni fornite da e-Certis potranno evitare alle imprese europee di incappare in errori di forma che potrebbero costare l’esclusione da bandi e gare d’appalto, soprattutto per chi vi partecipa per la prima volta o lo fa in uno stato straniero. In relazione a quest’ultimo punto, nei prossimi mesi il sistema verrà potenziato per essere a disposizione in 21 lingue; la sua amministrazione è a carico della Commissione mentre spetta agli stati membri assicurare la completezza e l’aggiornamento delle informazioni in parallelo all’evoluzione del sistema normativo.

INTEGRAZIONE E COESIONE – Proseguono intanto le manovre di coinvolgimento degli enti locali nel processo di integrazione europea; a tal proposito, il ministro per le Politiche Comunitarie Andrea Ronchi e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino hanno firmato un protocollo d’intesa volto alla messa a punto di progetti che coinvolgano i comuni italiani nel percorso appena menzionato. Chiamparino è infatti anche presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). “Questo protocollo – ha commentato il ministro – rappresenta un modello di collaborazione e di raccordo con le autonomie locali. Dopo le intese di analoga natura stipulate con alcune Regioni […] un altro passo per creare con tutte le realtà del nostro territorio un percorso di condivisione e una costante sinergia sui più rilevanti temi europei”. “Il protocollo al quale oggi aderiamo – ha invece dichiarato Chiamparino – è fondamentale per il rafforzamento della collaborazione dei Comuni con il governo sul fronte dell'utilizzo e della gestione dei fondi europei. Esistono alcune criticità nel modo con cui questi fondi vengono utilizzati in Italia, che vanno rapidamente superate. Da questo punto di vista il maggior coinvolgimento delle città, sancito dal protocollo, può essere una delle strade da percorrere, proprio per garantire un utilizzo più efficace delle risorse comunitarie”. Oltre ad iniziative per sviluppare la conoscenza delle tematiche europee e garantire il rispetto delle normative sul mercato interno, si punta al potenziamento di “Solvit in comune”, strumento tramite il quale è possibile risolvere online contenziosi relativi ad inadempienze delle pubbliche amministrazioni.

Nelle stesse ore il ministro Ronchi era impegnato nel Consiglio dei Ministri che ha approvato il disegno di legge “Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione Europea e sulle procedure per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea”; l’obiettivo è quello di rivedere la legge n.11 del febbraio 2005 per adattare le dinamiche del rapporto Italia-UE al nuovo contesto disegnato dal Trattato di Lisbona dalla sua entrata in vigore nel dicembre 2009. Il quadro riformato prevede così lo sdoppiamento di quella che fino ad oggi è stata la legge comunitaria annuale; dal prossimo anno saranno così messe a punto una legge di delegazione europea e una legge europea. La prima, più leggera, conterrà solo deleghe legislative ed autorizzazioni all’attuazione in via regolamentare, e dovrà essere presentata al Parlamento entro la fine di febbraio; la seconda, invece, riguarderà disposizioni di attuazione diretta. La sua presentazione sarà comunque solo eventuale e potrà avvenire anche in sede disgiunta rispetto all’altra iniziativa legislativa.

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