Cari negazionisti del COVID, in questo periodo difficile per le infezioni da coronavirus, non c’è proprio bisogno di negare la sua esistenza e di divisioni.
- Vi prego gentilmente di andare a vedere cosa è accaduto nelle zone, dove sono venute a mancare tantissime persone per infezioni da coronavirus, in particolare andate a Bergamo, questo vi aiuterà a capire l’immensa tragedia avvenuta.
- Andate a sentire i parenti dei medici, degli infermieri, di tutto il persole sanitario, dei volontari, delle forze dell’ordine, di tutti gli altri parenti di persone venute a mancare per coronavirus.
- Quando c’è un’emergenza come quella per coronavirus, bisogna collaborare tutti per mettere in atto una strategia, un programma per salvare il più vite possibile.
- In queste situazioni c’è bisogno di essere uniti per reperire risorse energie, economiche e umane, assunzione di più personale, medici, infermieri, per gli ospedali e in particolare per il territorio, con più mezzi e materiale a disposizione, per rafforzare i servizi socio sanitari sul territoriali, per svolgere funzioni di filtro, in particolare di prevenzione
- Poi c’è bisogno di potenziare le rianimazioni, con più posti letto, più materiale e apparecchiature moderne.
- Ora dobbiamo tutti fare la nostra parte di responsabilità, per contribuire dentro i mezzi di informazione e formazione, a far circolare e dare notizie scientifiche vere, corrette, sincere, per contribuire a far crescere in ognuno di noi e nella società la coscienza etica e morale, per la salvaguarda la difesa della salute e con il dovere delle istituzioni sia veramente garantita a tutti i cittadini in eguale misura.
- Con questa grave pandemia da coronavirus , dobbiamo impegnarci e lavorare con tenacia nella solidarietà tutti uniti per migliorare le condizioni convivenza e di salute, non si salva nessuno da solo, dobbiamo crederci e ognuno di noi dare il proprio contributo , di impegno per superare questo momento di crisi sanitaria, economica, sociale, c’è la faremo a uscirne in salute e tutti migliori.
Francesco Lena