TRISTEZZA

Mi sembra evidente la morbosa strumentalizzazione mediatica del nuovo “caso Ruby” ai danni di Berlusconi e l’assenza di aspetti penali, ma al di là dello specifico evento è dolorosamente triste (e sconcertante) vedere a che livello sia comunque scesa la politica italiana e il mondo che le sta intorno, così come certa stampa sembra ingolosirsi solo su queste cose, alimentando la spirale al peggio. Ma ci sono solo queste vicende morbose da sbattere in prima pagina? A Napoli la situazione rifiuti sta rientrando come promesso, l’altro ieri a Bruxelles sono stati firmati patti finanziari tra i più importanti degli ultimi anni a livello europeo ma – ad esempio – perfino il “Corriere della Sera” di sabato del nuovo patto di stabilità europeo che avrà influenze per tutti ne parlava in ottava pagina, dedicandone praticamente tutte le prime sette solo ai “gossip”. Non si capisce perché da una parte ci sia riservatezza assoluta (caso Fini) e dall’altra Berlusconi sia invece sempre un mostro da sbattere ogni giorno in prima pagina.

Anche la Magistratura si distingue: come non rimanere esterrefatti nel vedere che gli interrogatori degli imputati (come nel caso del turpe omicidio di Avetrana) pur coperti da segreto adesso non vengono più solo pubblicati sui giornali, ma addirittura in TV si possono direttamente ascoltare gli interrogatori via audio, con relativi sottotitoli. Ma che giustizia è mai questa, dov’è un doveroso riserbo su queste vicende come su tutte le indagini fino a quando non si è accertata la verità?

Chi controlla e poi sanziona chi diffonde notizie coperte da segreto istruttorio? Possono gli inquirenti trasformarsi in star mediatiche con conferenze stampa quotidiane?

Così come triste è anche la vicenda di Fini: ribadito una volta di più come sia assurdo dedicare alla faccenda dell’appartamento di Montecarlo pagine su pagine e tre mesi di polemiche esagerate ed esasperate, inutilmente astiose e che hanno creato lacerazioni e spaccature, si rimane però perplessi vedendo che a Roma Fini viene “iscritto” nel registro degli indagati in gran segreto e solo poche ore prima del suo proscioglimento, mentre su Berlusconi è legittimo tutto, con giudici che esternano a ruota libera. Anche perché di penalmente rilevante sulla vicenda “Montecarlo” non credo ci sia mai stato nulla, ma dal punto di vista etico vendere un bene di una comunità politica di nascosto e per di più sottocosto al proprio cognato… Ognuno si faccia i giudizi che vuole.

Mi resta solo una amara considerazione: ma come può pensare il centro-destra di guidare il paese se non si dà delle norme di comportamento etico, nel pubblico e a volte nel privato? Non è questione di voti in parlamento: se non si ha il coraggio di auto-imporsi queste regole non si andrà più da nessuna parte e non mi interessa nulla che altri a sinistra siano più o meno peggio di noi: non è una gara a infangare il prossimo, a stabilire chi sia il meno peggio, è il doversi amaramente rendere conto che stiamo precipitando come “Paese”, come intera comunità nazionale e con responsabilità evidenti dell’intera classe dirigente. Facendone in qualche modo parte anch’io questa situazione – credetemi – è duro da accettare e ben triste da considerare. Anche perché non fa che aumentare la disaffezione, il pessimismo, l’apatia, la stanchezza degli italiani in un momento così difficile. Credo – soprattutto in periferia – che la politica sia affetto per il proprio paese, impegno per la gente, dedicarsi a risolvere i problemi. I tanti cittadini che lavorano nel volontariato, nell’aiuto disinteressato per la propria città e in mille altre forme non fanno notizia, non esistono. Vince solo immondizia, di tutti i tipi.

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