Ricordo una divertente storiella zen in cui si narra di un contadino che chiamò un prete per svolgere una cerimonia di benedizioni alla sua famiglia. Il monaco stava per iniziare il rito quando l’uomo gli chiese se ne avrebbe avuto beneficio anche la sua consorte che era deceduta qualche tempo prima. “Certamente – assicurò il prete – tutti gli esseri senzienti vivi o morti ne trarranno beneficio” – “Tutti… proprio tutti?” Indagò ancora il contadino, e il monaco: “Tutti gli esseri condividono la natura di Buddha e quindi tutti saranno beneficiati e ricordati nella funzione”. E il contadino: “Ma… veramente vorrei che almeno fosse escluso il mio vicino che mi sta molto antipatico…”
Ecco fatto, noi compiamo opere di bene ma riteniamo che debbano essere rivolte solo verso chi ci sta a cuore o perlomeno non ci è antipatico… È possibile questa separazione nel contesto dei viventi? Ovviamente no…
L’ecologia profonda ci insegna a non separare il vivente dal vivente, ci fa capire che tutti viviamo in un contesto di cui siamo parte integrante e che non esiste un “ambiente neutro” separato da noi, del quale poter disporre come fosse una latrina. Anche la cloaca fa parte dell’ambiente e in esso confluisce e influisce. A proposito, sapete qual è il luogo che maggiormente crea inquinamento nella casa? E’ lo stesso luogo di cui nessuno può fare a meno ma che causa il maggior consumo di acqua pulita e rilascia il maggior numero di tossine e sostanze venefiche nell’habitat: il gabinetto… È lì che si consuma la maggiore quantità di energia (e si inquina in modo spaventoso) tra bagni, lavatrici, asciugacapelli, water closet, etc…
Cesso ecologico con recupero del materiale organico per uso agricolo
Continuando sul discorso dell’ecologia profonda occorre dire che questa parola non denota una “ideologia prefissata” con sue regole specifiche di comportamento. La pratica ecologica è basata sulla capacità di intendere la posizione in cui ci si trova, partendo dalla nostra condizione interiore, nell’ambiente e nel contesto sociale, fluendo quindi nel processo vitale, in approfondimento della consapevolezza della comune appartenenza. Nell’ecologia profonda non si agisce per convincere gli altri ma perché la nostra azione rappresenta una valenza personale e collettiva e ne rivela il significato attraverso l’esemplificazione. Se credi veramente in un progetto, non devi lottare per imporlo, ma dimostrare attraverso il tuo comportamento la sua bontà, le anime in sintonia saranno spontaneamente coinvolte, potrete procedere insieme verso la sua realizzazione evitando soluzioni che dividono o contrappongono, come la vittoria o la sconfitta.
Paolo D’Arpini
“In nessuna circostanza il saggio deve turbare le menti delle persone ignoranti attaccate alle azioni. Al contrario, impegnandosi continuamente in attività, l’Essere Illuminato deve creare nell’ignorante il desiderio per le buone azioni”. (Bagavadhgita)
Fonte:
https://bioregionalismo.blogspot.com/2017/11/the-practice-of-deep-ecology-praticare.html
Testo Inglese:
I remember a funny zen storyline telling of a peasant who called a priest to attend a blessing ceremony to his family. The monk was about to begin the ritual when the man asked him if his wife who had died a while before would also have benefited. “Certainly,” said the priest, “all living or dead sentient beings will benefit” – “Everyone … all of them?” He inquired again the farmer, and the monk: “All beings share the nature of Buddha and so everyone will be benefited and remembered in the function “. And the farmer: “But … I really wish that at least my neighbor, who is very unpleasant to me, be excluded”
This is what we do, we do good works, but we feel that these should be directed only to those who care about us or at least that we do not dislike … Is this separation possible in the context of the living? Obviously not…
Deep ecology teaches us not to separate the living from the living, it makes us realize that we all live in a context of which we are an integral part, and that there is no separate “neutral environment” of which we can dispose of as a latrine.
A sewer is also part of the environment, and it confers and influences it. By the way, do you know what is the most polluting site in the home? The toilet! It is the same place that no one can do without, but it causes the greatest consumption of clean water and releases the greatest quantity of toxins and occurring substances in the habitat. It is where you consume the greater amount of energy , between bathrooms, washing machines, hairdryer, water closet, etc …
Continuing on the subject of deep ecology, it must be said that this word does not denote a “predetermined ideology” with its specific behavioral rules. Ecological practice is based on the ability to understand the position in which we are, starting from our inner condition, in the environment and the social context, thus flowing into the vital process, deepening the awareness of common belonging. With the practice of deep ecology we do not act to convince others but because our action represents a personal and collective value and reveals its significance through exemplification. If you truly believe in a project, you do not have to struggle to impose it, but to demonstrate through your behavior its goodness, souls in tune will be spontaneously involved, you can go along to its realization avoiding solutions which create division or oppression, such as victory or defeat.
Paolo D’Arpini
“Under no circumstances should the whise disturb the minds of the ignorant people attached to the actions. On the contrary, by engaging in continuous activity, the Illuminated Being must create in the ignorant the desire for good actions. ” (Bagavadhgita)