Non sarà  una letterina a lasciarci intimorire

Le minacce infami e allarmanti inviate al capogruppo di Fli alla Camera devono far riflettere sulle gravi derive che un certo clima di intolleranza ed incomprensione politica rischierebbe di creare.
“Caro infame, se riesco a venire a Roma ti faccio la posta e ti sparo un colpo in testa. Non è una minaccia, è una promessa! Viva Silvio, abbasso Fini l’infame“, è scritto nella missiva. La lettera sarebbe stata inviata al capogruppo dall’ufficio postale di Lamezia Terme il 4 ottobre scorso e indirizzata a ‘Onorevole Italo Bocchino, palazzo Montecitorio’. Ci sarebbe anche indicato il mittente, forse un nome di fantasia, e sarebbe indicata la città di residenza del mittente, Cosenza. I primi a prendere visione della missiva sarebbero stati gli uomini della scorta del capogruppo di FLI alla Camera dei Deputati.
La nostra piena solidarietà ad Italo che sta dimostrando di essere un leader dal rilevante profilo politico e forse questo può dare qualche fastidio o creare qualche malumore. Certamente non sara’ una letterina a lasciarci intimorire.

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