Sondaggi geotermici a Bagnoli. Siamo sicuri che non ci siano rischi per gli abitanti?

Intervento della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale

Come è noto, l’area del territorio del napoletano su cui sorgono tra gli altri i quartieri di Bagnoli e il comune di Pozzuoli, è interessata da un’intensa attività geotermica e vulcanica effusiva che trae sua origine nella caldera magmatica flegrea, localizzata sotto lo specchio di mare antistante il Comune di Pozzuoli.Da notizie stampa si apprende che è prevista, nel corrente mese di ottobre 2010, un'attività di sondaggio geotermico fino a 500 metri, destinato a proseguire entro il prossimo anno fino alla profondità di 4 km, ad opera dell’organizzazione scientifica ICDP (International Continental Drilling Project), da una zona all’interno della municipalità di Bagnoli (Napoli) a ridosso dei quartieri di Cavalleggeri Aosta, Fuorigrotta e Posillipo (area che conta circa 300 mila abitanti), per acquisire nuovi dati di conoscenza scientifica.
Dal punto di vista vulcanologico e geotermico un sondaggio a Bagnoli che si prevede fino a una profondità di 4 km non sembrerebbe trovare invece alcuna giustificazione scientifica: negli anni ’70 già avevano avuto luogo da parte di una joint venture AGIP-ENEL dei sondaggi analoghi che avevano già scoperto tutto quello che c’era da scoprire, ovvero che la risorsa geotermica nell’area è consistente ma con un grado di salinità che ne rendeva diseconomico lo sfruttamento. Mentre è appurato che l'attivià del nuovo sondaggio, con i relativi fanghi di perforazione che si estrarranno, determinerà un consistente inevitabile inquinamento dovuto a contaminati inorganici, di un’area che, attraverso un lungo e travagliato processo politico e con l’esborso di ingenti somme di denaro pubblico, sta finendo di venire bonificata dai relitti e dall’inquinamento dell’industria per lo più chimica che ne ha occupato il territorio durante la quasi totalità del secolo scorso.
Oltre
a questo, la letteratura scientifica descrive come notevolmente rischiosi questo tipo di sondaggi per il pericolo di scoppi improvvisi dei gas liberati e di movimenti sismici, e fornisce studi su esperienze drammatiche occorse in analoghe ricerche effettuate in regioni remote e disabitate (!) della Nuova Zelanda e dell’Islanda.
Per queste ragioni, con il collega Marco Perduca, abbiamo rivolto un'interrogazione al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per sapere se il Ministro è informato dell'esistenza e della prossima attuazione di questo progetto, nel caso quali valutazioni abbia espresso a riguardo, e se non ritenga di dover approfondire la valutazione di ogni rischio che possa derivarne per l'incolumità della popolazione e per l'ambiente circostante.
Qui il testo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=1770

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