SANITA’: BASTA TAGLI AI SERVIZI, BISOGNA ELIMINARE GLI SPRECHI

Paolo ha tredici anni e da quando è nato è affetto da una grave forma di tetraparesi spastica. Per continuare a stare al mondo necessita di cure e assistenza continua ma ad agosto, a causa dei tagli alla sanità della Regione Lazio, gli é stato tolto tutto: niente più logopedia, terapia cognitiva, psicomotricità. Paolo é ora, di fatto, ostaggio della sua malattia e se deciderà di “sopravvivere” dovrà farlo a spese sue, rivolgendosi ad assistenza privata.

Lo apprendo dalla bella prima pagina dell’Unità di oggi che sottolinea come la stessa parte politica della Polverini, il centrodestra, si getta a capofitto nelle accuse al giudice di Firenze che ha rimandato alla Corte Costituzionale un pezzo della legge 40, quella sulla fecondazione eterologa. Moltissimi esponenti della maggioranza di governo accusano di far west chi non la pensa come loro, compresi il giudice di Firenze e la coppia che ha chiesto di poter effettuare una fecondazione eterologa in Italia invece di essere costretta ad andare all’estero a spendere migliaia di euro. L’Unità fa un paragone tra la presunta difesa della vita contenuta nella legge 40 e la storia di Paolo. E, con riferimento al ragazzo titola: “Ma questa vita non la difendono”.

Non difendono nulla che sia concreto, solo la loro ideologia. Basta guardare i taglia alla sanità che questo governo ha fatto. Tremonti, Sacconi e Fazio hanno gambizzato la ricerca e la sperimentazione, hanno bloccato il turn over, licenziato di fatto il 50 per cento dei precari del settore (circa 12.000 lavoratori) e tagliato per molte centinaia di milioni l’anno la spesa sanitaria e farmaceutica delle regioni. Per il solo 2011 addirittura 600.

Eppure, nonostante tutto, la nostra sanità pubblica continua a essere una delle migliori del mondo. Alcuni indici la piazzano addirittura al secondo posto. Ma a che prezzo? Le regioni sono al collasso e alcune di loro devono tagliare per poter rientrare dal deficit ed evitare la bancarotta. La maggior parte delle regioni, però, ha deciso di tagliare i servizi, come nel Lazio dove Paolo non può essere più curato dal servizio pubblico o dove in Sicilia, a Enna per la precisione, 21 studenti disabili sono costretti a rimanere a casa perché non è stato riconfermato loro il servizio di trasporto gratuito previsto dalla legge.

Non è un caso che Lazio e Sicilia siano governati dal centrodestra. Certo, sprechi sono stati consumati anche in alcune regioni governate dal centrosinistra. Lazio e Campania negli anni scorsi, ma anche la Puglia. Dov’è la differenza? Le giunte di centrosinistra, almeno, si impegnano a tagliare gli sprechi e le consulenze, ed è quello su cui stiamo lavorando nella mia Basilicata. Altrove tagliano i servizi e così i disabili restano a casa. E’ giusto e doveroso indignarsi e mettersi, almeno per un attimo, nei panni di questi pazienti. In molti casi le loro famiglie sono costrette a curare privatamente i propri casi spendendo i risparmi di una vita.

Nessuno sceglie di ammalarsi. Nessuno decide di passare la propria vita costretto su una sedia a rotelle, schiavo di una macchina in grado di garantirgli le funzioni vitali o dipendente da costosi farmaci salvavita. Per questa ragione nessun malato può esser considerato un peso per lasocietà. La Repubblica italiana attraverso la Costituzione, nella sua funzione di garantire i diritti di ogni singolo cittadino, ha il dovere civile e morale di farsi carico delle cure del malato e della tutela dei suoi familiari.

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