Gary Hill. Tra parola e immagine

Proprio com’è accaduto un anno fa la Soprintendenza apre la sua sede monumentale all’arte contempo- ranea in occasione di ArtVerona. Potrà sembrare un po’ invadente per l’edificio settecentesco dalle forme classiche e però abbiamo pensato che da questa apparente antitesi possa derivare un segno di libertà. L’esperienza non punta a esibire una nuova area espositiva, ma semmai a valorizzare un luogo della storia cittadina, dove l’architettura, i ricordi, il presente e la suggestione di una visone notturna si fondono in un paesaggio urbano che potrebbe apparire originale anche a chi vive abitualmente a Verona.
Coabitando con esso e, in apparenza, combattendolo, l’allestimento che abbiamo immaginato per la Dogana settecentesca la fa vivere “contemporaneamente” in un’altra dimensione che mi pare quantomai “storica”, quasi fosse il Tempo stesso. Garry Hill, e la sua poetica del vedere, è parso adatto a noi, oggi, in quel modo di sentire e vivere un’energia esistenziale; una immersione nella moderna storia di uomini cui è stata sottratta la grandezza e che in questo spazio del presente vorremmo provare a trovare in equilibrio e in armonia.

Autore contemporaneo tra i più importanti nell’ambito dei nuovi media, Gary Hill è protagonista a Verona, presso la settecentesca sede della Soprintendenza, di un evento che presenta per tre serate alcune opere fondamentali del suo percorso creativo.
Attraverso uno stile personalissimo, Hill indaga da sempre il rapporto fra parola e immagine, proceden- do all’analisi delle connessioni tra linguaggio e forma e tra identità e corpo, in narrazioni non lineari capa- ci di sollecitare attivamente la riflessione del pubblico sull’interferenza del linguaggio con la realtà. I suoi lavori affrontano un ventaglio di temi che va dalla fisicità del linguaggio, alla sinestesia, all’enigma percettivo fino al diretto coinvolgimento del riguardante nell’opera d’arte attraverso uno scambio interattivo tra i differenti spazi ontologici.
Grazie alla creazione di un originale scenario fisico e sonoro, l’evento intende restituire una temporanea insolita percezione del Palazzo della Dogana, data dall’inedito connubio tra architettura del passato e codici artistici contemporanei, inducendo il visitatore alla rimeditazione delle categorie spazio-temporali, dei valori della memoria e delle possibili variazioni identitarie, anche dei luoghi.
Nato nel 1951 in California, Gary Hill è uno dei più importanti esponenti della scena artistica internazionale. Nato come scultore inizia a operare con il video nel 1969 diventando dagli anni Settanta pioniere nella sperimentazione e ideazione della videoarte e delle video-installazioni. Negli anni Ottanta si concentra sull’indagine della forza semantica delle nuove tecnologie e sulle infinite combinazioni tra elementi visivi, sonori e verbali. I suoi lavori sono stati presentati nei maggiori centri di esposizione di arte contemporanea: MOMA di New York, Pompidou di Parigi, Documenta di Kassel, Biennale di Venezia dove, nel 1995, l’artista ha ricevuto il Leone d’oro per la scultura. Nel 2005 Hill è stato protagonista a Roma con la suggestiva installazione Resoun-140 ding Arches presso il Colosseo e il Tempio di Venere.

Redattore: RENZO DE SIMONE

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Informazioni Evento:
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Data Inizio:14 ottobre 2010
Data Fine: 18 ottobre 2010
Costo del biglietto: gratuito
Luogo: Verona, Corte Dogana
Orario: 20.00 – 23.00

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Dove:
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Verona, Corte Dogana
Città: Verona
Indirizzo: Corte Dogana 2/4
Provincia: (VR)
Regione: Veneto

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