Ai funerali di Angelo Vassallo sindaco del PD di Pollica, ucciso domenica scorsa in un agguato della camorra tra i numerosi striscioni spicca quello che recita “Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo, sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi”. Bersani: “Ho sentito troppe banalità di vero c'è che ci sono dei bravi amministratori che non dobbiamo lasciare soli”
In piazza davanti alla Chiesa Santissima Annunziata di Pollica, tra i numerosi, striscioni, spicca quello che recita “Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo, sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi”. L'Anci Sicilia, accogliendo l'invito di Sergio Chiamparino, presidente dell'Anci nazionale, ha invitato tutte le amministrazioni comunali dell'Isola a partecipare al lutto nazionale per ricordare il primo cittadino.
“Ci sono bestie criminali ma anche gente per bene. È agli amministratori onesti che deve andare il nostro aiuto”. Questo è stato il primo commento di Pier Luigi Bersani arrivando ai funerali del sindaco di Pollica.
“Bisogna dare – ha proseguito Bersani – una mano agli amministratori per bene e capire come possiamo aiutarli perché non abbiamo bisogno di eroi ma di bravi amministratori. Ho sentito troppe banalità di vero c'è che ci sono dei bravi amministratori che non dobbiamo lasciare soli”. Per Bersani è evidente che “esiste una questione Mezzogiorno di cui non si parla, è giusto invece che sia rilanciata”.
Presente ai funerali anche Antonio Bassolino, ex governatore della Campania. “Angelo Vassallo è stato uno dei migliori sindaci che io abbia mai conosciuto e il suo è uno dei comuni meglio amministrati d'Italia. Chi lo ha ucciso voleva mandare un messaggio. Ecco perché è necessario attivarsi e magari realizzare un osservatorio di valore nazionale per contrastare la camorra e intitolarlo ad Angelo Vassallo. Un osservatorio nel Cilento per respingere l'eventuale attacco da parte della criminalità organizzata”.
Commovente la prima pagina del sito del Comune di Pollica (da cui è tratta la foto), da cui riproponiamo il saluto dei colleghi:
“Eccoci, Maestro. Siamo tutti qui a fare quello che abbiamo imparato da te. Tenere la testa alta. Perché tutti sappiamo che non basta una vile pistola ad uccidere chi ha insegnato agli altri a vivere. E noi siamo tutti qui, tutti, perché tu ci hai spiegato cos'è il coraggio, cos'è il rifiuto di qualsiasi prevaricazione, cos'è la bellezza, l'amore, la vita. E tu sei la vita che non può morire mai. Quella che fa paura ai vigliacchi. Quella che rimane dentro e diventa lezione, tesoro, insegnamento. Per tutti. Eccoci, Maestro. Grazie a te ora sappiamo, come si fa a vivere”. – I tuoi compagni amministratori
A.Dra