“Un popolo sfortunato ma che non demorde” dice il dottor Tufail Mohammed, dell'organizzazione PPA, attualmente a capo di una squadra di soccorsi, in una delle zone più coplite del Pakistan. “Gente che ha sfidato un disastro dopo l'altro: il terremoto del 2005, il conflitto interno, il terrorismo e ora le alluvioni.” Tufai, presidente di PPA, organizzazione di pediatri parte della rete ECPAT, afferma “la combinazione di distruzione, morte e malattia, è un pericolo imminente per i nostri bambini. Il mondo non può stare a guardare”.
L'inondazione del nord-ovest del Pakistan è una delle peggiori inondazioni a livello globale della storia recente. Secondo le Nazioni Unite, il numero di persone coinvolte potrebbe superare il totale complessivo delle persone colpite dallo Tsunami (2004), dal terremoto del 2005 nel Kashmir e dal terremoto ad Haiti (2010). Più di 1400 persone sono già morte come diretta conseguenza delle inondazioni, centinaia i dispersi. Sono 14 milioni le persone bisognose di aiuto urgente, di cui 6 milioni sono bambini (Unicef).
Tufail Mohammed, che ha condotto per PPA le operazioni per il terremoto del 2005, afferma “è 'una corsa contro il tempo. La mancanza di cibo, acqua potabile e servizi igienici renderanno inevitabili dissenterie, colera, epatiti.” Tufail è preoccupato per la vulnerabilità dei bambini “Abbiamo imparato dalle esperienze del passato che i bambini hanno bisogno di interventi mirati”. Il PPA sta infatti organizzando i lavori perseguendo i seguenti obiettivi:
– Allestire spazi per bambini in situazioni di disagio nei diversi campi di emergenza. Bambini senza genitori o senza altri famigliari.
– Interventi medici per bambini feriti o malati
– Supporto psicologico ai bambini colpiti dal disastro.
Per informazioni: info@ecpat.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
