Intervista a Monica Bonfanti, Capo della Polizia del Cantone di Ginevra

di Carmelo Vaccaro per La notizia di Ginevra, La pagina di Zurigo e le agenzie stampa italiane nel mondo

Monica Bonfanti, una donna forte per la sicurezza del Cantone di Ginevra

“Madame la Cheffe”, cosi viene chiamata dai suoi subalterni. Una donna elegante dall’aspetto affabile e sorridente, ma sicura e intransigente nelle azioni da intraprendere contro la criminalità nel Cantone di Ginevra.

Monica Bonfanti, 40 anni, è Capo della polizia del Canton Ginevra dal 1° agosto 2006. Di origine italiana e ticinese, nel 1993, dopo gli studi all'Istituto di polizia scientifica e di criminologia dell'Università di Losanna, viene nominata professoressa aggiunta all'interno dell'ateneo sino al 1999. Nello stesso periodo lavora per la Polizia di Zurigo nella sezione armi da fuoco.

Svolge nel contempo degli stage presso le polizie di altri paesi, tra cui quella di esperta al Tribunale di Roma.
Nel 2000 Monica Bonfanti assume la direzione della Polizia tecnica e scientifica ginevrina.
Con tatto e con grande determinazione dirige i 1'700 impiegati della polizia giudiziaria, della gendarmeria, della polizia preposta alla sicurezza internazionale e del personale amministrativo.

La sig.ra Bonfanti ci ha gentilmente concesso un’intervista, che vi proponiamo:

Cosa ha migliorato in questi quattro anni come Capo della Polizia ginevrina ?

Quando ho preso la direzione della Polizia ginevrina c’erano alcuni progetti che erano assolutamente prioritari come la ristrutturazione dei servizi d’informazione. Considerando la posizione strategica di Ginevra, con un’Europa senza frontiere e con la minaccia terroristica, coordinare le informazioni con altri Paesi e soprattutto con la Francia è indispensabile per assicurare un lavoro migliore. Oggi, nel Cantone di Ginevra, abbiamo ricostruito una rete d’informazioni all’avanguardia a livello svizzero ed europeo. Quando si lotta contro la criminalità non si può parlare solo di Ginevra ma bisogna pensare in scala europea e mondiale.

In secondo luogo, sono migliorate le risposte che i cittadini si aspettavano dalla loro Polizia.
Ci sono diverse persone che non conoscono bene il funzionamento dei servizi di Polizia, alcuni pensano di essere vittime degli interventi degli agenti. Per questi tipi di problemi, era importante per me mettere in piedi un servizio specifico, per rispondere a queste esigenze dei cittadini. Di fatti, nel mio segretariato da tre anni un’agente di Polizia, in permanenza, raccoglie tutte le denunce penali e le proteste formulate contro i poliziotti, anche per e-mail, per trattarli personalmente invitando i cittadini ad un incontro per spiegargli il sistema che volge ad una informazione diretta. Ci sono stati pochissimi casi, tre o quattro, dove il cittadino ha avuto oggettivamente ragione, di conseguenza è stato risarcito. Tutto questo affinché i ginevrini prendano maggiore coscienza che possono rivolgersi alla Polizia senza nessuna paura, perché siamo sempre a disposizione e al servizio dei cittadini.
Oltre a tutto questo, sono state notevolmente migliorate le azioni e le procedure interne.

In un’intervista rilasciata a “ La notizia di Ginevra”, il Procuratore Generale Daniel Zappelli ci ha detto che nel Cantone di Ginevra, visto il costante aumento della popolazione, occorre rivedere il sistema carcerario ed aumentare l’effettivo della Polizia. Lei è d’accordo ?

Indubbiamente sono d’accordo ! Stiamo facendo la riforma a livello del Dipartimento della sicurezza, della Polizia e dell’ambiente, tra i cui è previsto ristrutturare il corpo di Polizia per renderlo sempre più efficace, in rapporto alla criminalità che viene e opera a Ginevra e rafforzare la collaborazione con la Francia contro la lotta alla criminalità. I 105 chilometri di frontiera con la Francia necessitano una maggiore cooperazione con i francesi di cui si rivela fondamentale. Oggi, tutti ci siamo resi conto che bisogna aumentare gli effettivi della Polizia. Questo si configura, nel quadro quadriennale di legislatura, dove i politici ginevrini, ritengono il punto della sicurezza una priorità. Ci sarebbe anche da ristrutturare il ruolo del poliziotto. Oggi tanti poliziotti occupano posti amministrativi: Si dovrebbe lavorare per far sì che questi posti vengano assegnati al personale amministrativo ed i poliziotti ricoprire la loro funzione nella lotta contra tutti i tipi di criminalità.

Attualmente, quali sono le grandi sfide della polizia ginevrina in termini di micro-criminalità ?

Abbiamo costatato che dai primi risultati della “Operazione Figaro”, iniziata il 19 aprile nei punti strategici di Ginevra, ( nei quartieri caldi quali le Paquis e Eaux-Vives ), che malgrado una massiccia presenza di poliziotti, abbiamo visto la difficoltà di combattere la micro-criminalità che si volge ai furti nelle vie pubbliche e, prevalentemente, furti con scasso. Inoltre, lo spaccio di stupefacenti che si rivela molto importante quando facciamo, ogni tre anni, una diagnostica locale di sicurezza. Questa azione consiste ad intervistare 1200 persone rappresentative della popolazione ginevrina, per chiedergli qual è l’immagine della Polizia e cosa pensano del lavoro degli agenti. Domandiamo anche quali sono, per loro, gli aspetti sensibili negativi dal quale vengono infastiditi. Al primo posto ci sono le scene collegate all’uso di droga perchè quando assistono alla consumazione o allo spaccio, si sentono insicuri. Anche per questo ci vogliono più poliziotti nelle strade.

Alcuni politici affermano che il Cantone di Ginevra non fa abbastanza per la sicurezza dei cittadini. Qual è la sua opinione in proposito ?

Io posso assicurare su cosa fa la Polizia in proposito. Tuttavia, ritengo sia completamente falso e da incosciente che, qualche volta, la sicurezza o la polizia ginevrina si ritrovano nell’ottica di strumentalizzazioni.

La S.A.I.G. ringrazia la sig.ra Monica Bonfanti per la cortese accoglienza.

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