Le donne e gli uomini “responsabili” devono immaginare un nuovo soggetto politico nazionale

di Oronzo Valentini

La stragrande maggioranza del Paese osserva con grande preoccupazione le vicende politiche, che stanno caratterizzando questo travagliato momento storico. Tutti gli Italiani che non si riconoscono nell’area progressista e post comunista, vivono un senso di disorientamento e smarrimento. “L’area vasta tatarelliana”, oggi più che mai, non trova riferimenti chiari ed autorevoli.
Gli “ex compagni” hanno cercato invano di realizzare il partito dei catto-comunisti, inglobando e soffocando di fatto l’area popolare dissoltasi nel Partito Democratico.
Dall’altro lato il conflitto in atto tra i leaders dell’area che fa riferimento al Partito Popolare Europeo ha determinato una lotta intestina conclamata e, per molti versi, incomprensibile agli occhi dei nostri elettori.
Per natura non mi sento un ultrà. Lascio a Lupi, Bondi, Gasparri & C. la politica da tifoseria calcistica. In un momento in cui persino i vescovi italiani lamentano l’assenza di una classe dirigente autorevole e capace, penso che sia utile ripartire da una critica lucida, serena e ragionata sul fallimento del progetto di unificazione del centro destra italiano.
Da questa verità storica non si sfugge. Il PdL senza la “galassia finiana” non esiste più. Quello che resta è il partito del Premier e dei suoi seguaci, vecchi e nuovi. Se a questo aggiungiamo che nel frattempo avevamo perso per strada altri pezzi importanti e “centrali” della nostra area politica, credo che ci sia poco da compiacersi o rallegrarsi.
Una leadership politica forte, prima che carismatica, dovrebbe essere fortemente rappresentativa. Un “capo” aggrega, non allontana, poiché incarna l’espressione più alta e qualificata di principi e di ideali, che sono alla base di una aggregazione sociale.
Le donne e gli uomini “responsabili” devono immaginare un nuovo soggetto politico nazionale, che abbia la capacità di orientare e di costruire un percorso di speranza e di crescita collettiva fondato su idee e valori e non su un singolo individuo. Devono disegnare una società nuova che abbia aspettative di benessere morale oltre che economico. Devono restituire alla politica e alle istituzioni dignità e credibilità.
D’altronde le idee camminano sulle gambe degli uomini e non viceversa.

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