IMMAGINE GUIDA_Particolare Sarcofago anonimo Gli occhi di udjat Legno dipinto Assiut Primo periodo Intermedio Scavi Schiaparelli 1908Il Complesso di San Domenico a Forlì si è ormai affermato come uno dei più importanti centri espositivi in Italia. Dal 2006 ha infatti proposto ogni anno un grande appuntamento culturale, coinvolgendo un larghissimo pubblico nazionale e perfino internazionale. Cinque mostre su altrettanti momenti della storia dell’arte, partendo sempre da un elemento significativo del patrimonio artistico e culturale forlivese: da Marco Palmezzano a Silvestro Lega, da Guido Cagnacci a Canova, sino alla mostra dedicata ai Fiori da poco conclusa.
Per iniziativa della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e con Civita Servizi, nella prossima stagione autunnale i Musei San Domenico ospiteranno una nuova grande mostra dedicata alla civiltà egizia, inaugurando un secondo programma espositivo, aperto alle più varie espressioni della cultura artistica antica e moderna.
Egitto mai visto presenterà 400 straordinari reperti datati intorno al 2000 a.C. scoperti dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli nelle necropoli di Assiut e Gebelein e premurosamente conservati per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino, allestiti nelle sale a piano terra del San Domenico, grazie alla generosa concessione della Soprintendenza Archeologica del Piemonte e delle Antichità Egizie e alla collaborazione della società Start.
Nei primi anni del ‘900 Ernesto Schiaparelli (1856 – 1928) era il direttore del Museo Egizio di Torino e della Missione Archeologica Italiana, impegnata nelle campagne di scavo nella valle del Nilo. L’esplorazione scientifica era ormai subentrata alla ricerca dei collezionisti e stava portando alla luce nuovi contesti come quelli delle comunità neolitiche che avevano preceduto l’età delle piramidi. Erano impegnate in Egitto le maggiori potenze europee e gli Stati Uniti, ma uno straordinario apporto alle nuove scoperte scientifiche è dovuto proprio alla missione italiana, nonostante la scarsa dotazione di mezzi di cui disponeva nel contesto politico e sociale postunitario.
Nelle necropoli di Assiut e Gebelein la Missione aveva portato alla luce straordinarie sepolture, ricche di testimonianze della vita sociale e del contesto culturale di una provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C.
Oggi a distanza di quasi 100 anni, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è finalmente possibile per tutti rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.
Nella mostra sono finalmente esposti al pubblico quei materiali archeologici rimasti per molti anni nei depositi del Museo Egizio. Anche con l’ausilio di fotografie originali, possiamo tornare virtualmente nei due capoluoghi di provincia nell’Antico Egitto dove il deserto ha custodito per 4.000 anni i segreti della vita quotidiana e della vita nell’aldilà.
L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi grazie alla lettura dei geroglifici è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2000 a.C.
I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.
Sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.
Il progetto scientifico e la curatela della mostra è dovuta ad Elvira D’Amicone e Massimiliana Pozzi Battaglia, della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie e della Società Cooperativa Archeologica. Il suggestivo allestimento è progettato da Costantin Charalabopoulos.
La visita in mostra può avvalersi di un articolato progetto didattico, curato da Giovanna Gotti e Federica Scatena, che comprende un ampio apparato di testi in mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole e un servizio di audioguide per singoli visitatori.
Orari di apertura
Martedì – Venerdì dalle 9,30 alle 17,30
Sabato – Domenica dalle 10,00 alle 18,00
La mostra è chiusa il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.
La mostra è aperta lunedì 1 novembre, 27 dicembre e 3 gennaio.
Ultimo ingresso alla mostra 30 minuti prima della chiusura.
Prenotazioni
La prenotazione è obbligatoria per gruppi e scolaresche.
Tariffa ordinaria € 1,00
Tariffa scuole (per studente) € 0,50
Visite Guidate
E’ disponibile un servizio di visite guidate su prenotazione per un massimo di 25 partecipanti, con le seguenti tariffe (comprensive del servizio di radioguide per i gruppi):
Scuole € 55,00
Gruppi € 80,00
Gruppi in lingua €110,00
Radioguide
Il servizio di radioguide (microfono per la guida e auricolari per i visitatori) è incluso nella tariffa di visita guidata per gruppi.
L’uso delle radioguide è obbligatorio anche per gruppi con guida propria, per i quali sono disponibili a noleggio.
Tariffa per gruppo € 30,00
Audioguide
E’ disponibile un servizio di audioguide a noleggio.
Tariffa per persona € 4,00
Redattore: RENZO DE SIMONE
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Informazioni Evento:
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Data Inizio:11 settembre 2010
Data Fine: 09 gennaio 2011
Costo del biglietto: 9,00 euro
Luogo: Forlì, Musei San Domenico
Orario: Inaugurazione il 10 settembre, ore 18.00
Telefono: 0543 712659?
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Dove:
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Forlì, Musei San Domenico
Città: Forlì
Indirizzo: Piazza Guido da Montefeltro
Provincia: (FC)
Regione: Emilia-Romagna
Telefono: 0543 712659?