Altre sono le domande

Un lettore scrive sul Corriere della Sera del 31 luglio: “Ma veramente gli americani e loro alleati credono che rimanere in Afghanistan servirà a far sì che i talebani smettano di mutilare le donne tagliando loro il naso, come mostra la rivista Time, e/o le orecchie, o a deteurparne il viso? Non sevirebbero 1000 anni per ottenere risultati, a meno di non infliggere ai colpevoli di tali ignominie punizioni rapportate alla gravità dei loro crimini”. Ora, in realtà, la domanda da porsi è un altra: “Ma davvero qualcuno crede che gli americani e i loro alleati stiano facendo una guerra tremenda per evitare che i talebani torturino le donne?”. Solo gli ingenui ci credono, ma se fosse vero, ci sono altre domande da porsi: “Perché non facciamo la guerra a tutti i paesi dove avvengono nefandezze?”. E poi: “E' lecito intervenire militarmente là dove si violano continuamente i diritti umani?”. E ancora: “Se questo principio è giusto, non potrebbe una nazione più civile della nostra, intervenire anche nel nostro paese per evitare, come spesso accade, che gli uominim matrattino e uccidano le donne? Oppure per eliminare mafia, corruzione, sfruttamento dei lavoratori, e via di seguito?”. E fantasticando: “Non potrebbero gli abitanti di un pianeta più evoluto del nostro intervenire militarmente per sanare tutta la terra?”. Infine: “Siamo certi che punizioni severe risolverebbero il problema?”.

Francesca Ribeiro

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