Loggia P3, Dell’Utri non risponde ai magistrati. I Pm: "Il suo ruolo più rilevante di Verdini"

Dopo l'interrogatorio del coordinatore del Pdl Denis Verdini, ascoltato dai pm della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3, tocca al senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, che però davanti ai magistrati si è avvalso della facoltà di non rispondere. “A Palermo 15 anni fa – ha detto – ho parlato 17 ore e sono stato rinviato a giudizio sulla base della mie dichiarazioni. Ho imparato da allora”. Dell'Utri è indagato assieme a Verdini, Flavio Carboni e Massimo Lombardi per violazione della legge sulla costituzione di società segrete. “E' una mia regola fissa – ha dichiarato il senatore del Pdl uscendo dall'ufficio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo – non avendo parlato con i procuratori non mi sembra il caso di farlo con la stampa. E' una regola fondamentale per chi è indagato, la consiglio a tutti”. Ma per i pm romani che indagano sulla cosiddetta P3, nel gruppo che faceva capo a Flavio Carboni il ruolo di Marcello Dell'Utri, sotto il profilo politico, sarebbe stato superiore a quello di Denis Verdini.Indagato Caliendo – Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli hanno deciso intanto l'iscrizione nel registro degli indagati del sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo. A Caliendo è contestato il reato di violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Il sottosegretario potrebbe venire interrogato entro la fine di questa settimana. Il sottosegretario è chiamato in causa rispetto in diversi episodi ricostruito nell'ambito dell'ordinanza di custodia che riguarda Flavio Carboni e gli altri. Si parte dalla cena a casa del coordinatore del Pdl, Denis Verdini, per decidere come intervenire sul lodo Alfano, e si arriva alla nomina di Alfonso Marra a presidente della corte d'appello di Milano, per arrivare al ricorso dell'ex sottosegretario Nicola Cosentino in Cassazione contro il provvedimento di custodia cautelare, fino all'ispezione ministeriale, poi saltata, nell'ambito della esclusione dalle elezioni regionali della Lombardia della lista di Roberto Formigoni”. Caliendo: “Mai contattato giudici consulta su Lodo”- Non ho mai contattato né fatto elenchi di giudici della Corte costituzionale favorevoli o contrari al lodo Alfano”. Appreso di essere stato iscritto nel registro degli indagati per violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, torna a dichiararsi estraneo alla cosiddetta Loggia P3 e al tentativo da parte di Pasquale Lombardi, assieme a Flavio Carboni e Arcangelo Martino, di condizionare la decisione dei giudici della Consulta sulla legittimità del lodo Alfano. Caliendo sarà ascoltato in Procura in qualità di indagato e verrà assistito dall'avvocato Paola Severino: “Ho dato mandato io all'avvocato stamani di andare in Procura per chiedere di essere ascoltato. Solo alle 16:17 l'avvocato Severino mi ha detto che risultavo iscritto nel registro degli indagati, senza però che le fosse detto l'ipotesi di reato. Poi, dopo neanche un'ora, la notizia è comparsa sulle agenzie”.Di Pietro ai finiani: sfiduciamo il governo – “O si rompe con chi è invischiato nella questione morale o si rimane conniventi. Ci auguriamo che si passi dalle parole ai fatti e chi denuncia il malaffare faccia venire meno la propria fiducia al governo, votando una mozione di sfiducia da costruire insieme”. Lo afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “La realtà politica italiana è marcia dalla testa, e la conferma arriva anche da quanto emerge dalle inchieste di questi giorni. C'è un marciume politico e affaristico che fa capo direttamente al presidente del Consiglio e al suo governo. Per questo, l'Italia dei Valori chiede che si torni alle urne al più presto, per ridare al Paese una classe dirigente politica degna di questo nome. Per noi è motivo di orgoglio sapere che la questione morale che, in questi anni, abbiamo chiesto che venisse posta al centro dell'azione politica, nonostante siamo stati derisi, irrisi e umiliati, oggi finalmente fa parte delle istanze anche di altri. Adesso è importante che tutti ne prendano atto e coscienza, e agiscano di conseguenza”. Trasferito Marconi – Lascia le sue funzioni di presidente della Corte d'Appello di Salerno, il magistrato il cui nome compare nelle carte dell'inchiesta della procura di Roma sulla cosiddetta P3, in relazione all'attività di dossieraggio ai danni dell'attuale governatore della Campania, Caldoro. All'unanimità il plenum del Csm ha accolto la richiesta del magistrato di essere destinato alla sezione Lavoro della corte d'appello di Napoli, come semplice consigliere. Una richiesta che Marconi ha avanzato, dopo che la Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli gli ha aperto la procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale. L'unico ad astenersi è stato il vicepresidente del Csm Nicola Mancino che, pur ritenendo necessario il trasferimento di Marconi, non ha giudicato idonea la nuova sede di Napoli attribuita al magistrato. Già ieri erano state espresse riserve in Terza Commissione sull'assegnazione di Marconi a Napoli dalla relatrice Bettacesqui (Magistratura Democratica) che aveva chiesto di ascoltarlo, proprio per verificare se non ci fosse una incompatibilità ambientale del magistrato con il capoluogo campano.http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/10/07/27/p3-dellutri-sfiducia.html

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy