Csm, l’Idv non si candida alle poltrone

Il Parlamento, in seduta comune, è chiamato ad eleggere i componenti laici del nuovo Consiglio Superiore della Magistratura. Al riguardo, è sotto gli occhi di tutti come i partiti si stiano muovendo per scrivere l’ennesima brutta pagina della lottizzazione delle poltrone e del potere. Noi dell’Italia dei Valori dobbiamo denunciare questo andazzo anche al fine di evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio.

Ciò premesso, segnalo qual è la nostra posizione su questa questione:

1 – l’Italia dei Valori non partecipa e non intende partecipare alle riunione che si stanno svolgendo nel retrobottega del Parlamento finalizzate alla spartizione di poltrone da parte dei partiti per sistemare proprie pedine all’interno del CSM;
2 – IDV non presenta né presenterà nominativi di propri esponenti politici come candidati a tali poltrone;
3 – IDV si batte e si batterà per estirpare la cattiva abitudine del Parlamento di nominare, come componenti laici del CSM, esponenti politici, siano essi parlamentari in carica o trombati da sistemare. Ciò perché, inserendo persone portate a prendere decisioni più per partito preso che per intima convinzione (almeno questa è l’impressione che tali nomine danno all’esterno), si lede l’autonomia dell’organo di autogoverno della magistratura;
4 – IDV si impegna a non votare per nessun candidato proveniente da precedenti esperienze parlamentari o da attività politiche, da qualsiasi partito egli provenga;
5 – tra i nominativi che IDV intende indicare – ma solo se gli interessati ci permetteranno di farlo – cito quelli del prof. Vittorio Grevi, (che vediamo bene anche come Vice Presidente del CSM), del prof. Gustavo Zagrebelsky, del dott. Bruno Tinti, del dott. Francesco Saverio Borrelli, del prof. Franco Cordero e di altri dello stesso calibro culturale e professionale;
6 – IDV condivide, infine, la determinazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di demandare al nuovo CSM il compito di giudicare, ed eventualmente sanzionare, il comportamento dei magistrati che hanno avuto rapporti con la nuova P3, in quanto tra gli attuali componenti del CSM ce ne sono alcuni coinvolti e, quindi, in conflitto di interessi.

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