Festa d’Estate a S. Osvaldo: "la sfida della comunità  possibile"

Festa d'Estate a S. Osvaldo: “la sfida della comunità possibile”
Inclusione sociale e cittadinanza con i TerraGnora
Itaca e Folkest parlano di salute mentale

Udine 22 luglio h 21.15 (ingresso libero)
Parco di Sant'Osvaldo
TerraGnora (Basilicata – Matera)

Udine

Domani giovedì 22 luglio si apre la seconda parte della 13^ edizione della “Festa d'Estate” nel Parco di Sant’Osvaldo. Organizzata da Dipartimento di salute mentale di Udine, associazione Arum e polisportiva E' Vento Nuovo con un partenariato di enti che raggiunge i 40 soggetti, la Festa è divenuta un “evento che ormai fa parte del panorama delle iniziative della città di Udine – sottolinea il direttore del Dsm, Mario Novello -, e noi operatori e operatrici della salute mentale amiamo dire per la città di Udine e per il Friuli”. In tema di salute mentale la serata sarà scandita dalla musica dei TerraGnora (Basilicata) per un concerto inserito nel cartellone di Folkest ed organizzato dalla Cooperativa sociale Itaca.
I TeraGnora (questa sera a Maniago sempre all'interno di Folkest) arrivano da Matera e sono espressione non solo della cultura popolare e tradizionale di quelle terre, ma sono indissolubilmente legati ai temi della salute mentale perché in quell'ambito sono nati e si sono sviluppati. Promuovere l’aiuto reciproco e l’accoglienza attraverso il superamento delle barriere sociali è infatti l’obiettivo comune che da 10 anni Cooperativa Itaca e Folkest condividono assieme per promuovere il lavoro di rete e di incontri. Un cammino che utilizza l’arte, in questo caso la musica, come valido strumento di promozione culturale per sensibilizzare la società alla tutela dei diritti di tutte le persone, anche quelle con sofferenza mentale.
“Il Parco dell'ex Ospedale Psichiatrico è ormai attraversato ogni giorno da tante persone che vengono per mangiare, per passeggiare o correre, per prendere un po' di fresco” – afferma Novello. Un luogo aperto a tutti che negli anni ha visto consolidarsi la collaborazione con la VI Circoscrizione oggi Quartiere di S. Paolo-S.Osvaldo per il cinema all’aperto e per il falò dell'Epifania.

“Molto è cambiato dalla prima Festa d'Estate quando nel 1997 abbiamo cominciato ad aprire il parco del manicomio alla città – spiega ancora il direttore del Dsm udinese – affinché se ne riappropriasse superando i fantasmi più oscuri della follia. Accoglienza, inclusione sociale, diritti di cittadinanza, cure, percorsi di abilitazione e riabilitazione, collaborazioni, progetti personalizzati di salute, emancipazione, empowerment e protagonismo sono termini quotidiani che orientano le pratiche e le strategie così come lotta allo stigma e al pregiudizio”. Ma non tutto è cambiato e “molto ancora rimane da fare affinché le istituzioni e i servizi sappiano piegarsi sempre più per comprendere e interpretare i problemi e i bisogni di salute mentale della comunità, evitando le semplificazioni e il riduzionismo della medicalizzazione, migliorando le capacità di ascolto e di comprensione”.
Mentre a Roma si discute per l'ennesima volta di controriforma della Legge 180 promulgata nel 1978 grazie a Franco Basaglia, oggi più che mai appare necessario “intessere un dialogo con tutte le componenti vive e attive della società sulla salute mentale e per la salute mentale dei singoli e della comunità rimane l'imperativo oggi forse più importante e cogente. Dobbiamo guardare in particolare ai giovani – sottolinea Novello -, già cittadini di oggi ma ancora di più di domani, i quali devono assumersi questi fondamentali problemi mentre si trovano in una posizione tutt’altro che vantaggiosa, avendo davanti un futuro incerto e lontano, che appare evanescente e inafferrabile. Per loro e con loro dobbiamo costruire pratiche di speranza per un futuro possibile, pratiche che uniscano e non separino, che promuovano relazioni e crescita della comunità, della comunità possibile. Siamo consapevoli di non essere sempre all'altezza di questo compito, ma questa è la sfida che come Dipartimento di Salute Mentale vogliamo accettare e condividere con tutti coloro che sanno che la promozione della salute mentale è innanzitutto questo”.

Tuttavia “anche nella nostra regione l'economia è attraversata da una profonda crisi e molte persone, molte famiglie, molte comunità ne risentono a volte molto pesantemente.
I nostri Servizi le incontrano – puntualizza Novello – e capiscono più che mai che la salute mentale si genera nella confluenza di molti fattori di vita, che il lavoro, la casa, la dignità, l'identità, le relazioni, la certezza del cibo ne sono elementi imprescindibili e che non può essere una questione di farmaci o non soltanto di farmaci. La Festa d'Estate, nata nelle pratiche di superamento del manicomio, vuole significare tutto questo, vuole rappresentare la sfida della comunità possibile”.
“Le Cooperative sociali che hanno condiviso con il Dsm il percorso di questi anni, anche nelle Feste d'Estate, quest'anno, insieme alle Associazioni che in questo lavoro si sono generate, hanno voluto e saputo essere protagoniste di questo evento, quest’anno due artisti – Giordano Floreancig e Andrea Arban – hanno chiesto di avere uno spazio espositivo per le loro opere all’interno dell’ex Ospedale Psichiatrico di Udine (le duem mostre potranno essere visitate nelle giornate degli eventi e ogni fine settimana fino al 20 agosto, ndr). A tutte e a tutti coloro che si sono appassionati ma anche prodigati affinché anche quest'anno si realizzasse questa Festa va la mia gratitudine e quella di tutti noi”.

Tornando al concerto di giovedì sera a Sant'Osvaldo, sul palco i TerraGnora, gruppo materano stretamente legato, si diceva, agli ambiti della salute mentale. Il loro genere è la musica popolare, tradizionale, agropop, etnica. Arrivano dalla Basilicata e sono Tommaso Di Marzio (percussioni, voce), Piero Pacione (chitarra battente, chitarra classica, voce), Rino Locantore (cupacupa, bottiglia, bidon bass, armonica,voce), Daniele Gagliardi (tamburi a cornice, tromba degli zingari), Massimo Carlucci (cupacupa, trozzola, campanacci), Gregorio Giamba (violino).
Il gruppo nasce nel 1997 da un progetto dell’associazione “Loe” di Matera e della cooperativa “Progetto Popolare” di Montescaglioso e, da allora, in forma autonoma, lavora sulla riproposizione – rielaborazione di un repertorio popolare “aperto”. Attraverso contaminazioni il gruppo si sperimenta nella costruzione di contesti musicali e sociali fondati sulla ricerca e la valorizzazione della diversità, proponendo un repertorio tracciato lungo le linee principali della tradizione popolare: i canti di amore, di festa, di lavoro e di protesta. Sulle vibrazioni delle cupacupa si inseriscono le melodie cicliche delle chitarre in un’atmosfera segnata dal percuotere incalzante dei tamburi. Le voci cantano di antichi riti e di nuovi soprusi. “E’ il nostro canto del Sud, con la testa in aria e i piedi per terra: in questa regione di santi, maghi, petrolio e salotti”.
Sul palco sono travolgenti e danno un’idea di quanto la musica, a volte, possa trasformarsi in un impegno fisico. Due chitarre e cinque percussioni, dai normali tamburi, ai cupacupa, alle trozzole, al tamburo a cornice. Un treno in corsa di musica popolare cantato in dialetto materano e montese. Pizzica la taranta e il fragore dei campanacci si affaccia prepotente. Blocchi stradali, nottate e gente per le strade in una lunga processione. Rullano i tamburi con lontani echi di battaglie fino a quando le corde della chitarra battente danno l’atmosfera di una melodia.

Fabio Della Pietra
Ufficio Stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
www.itaca.coopsoc.it
cell 348 8721497

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