PD. Terminelli: “Pd siciliano sempre più S.p.a. Intendo essere punto di riferimento in Sicilia per chi vuole ritrovare ragioni del Pd”

Oggi, presso l’aula consiliare di Palazzo delle Aquile a Palermo, si è svolta una conferenza stampa indetta dal consigliere comunale del Partito Democratico Ninni Terminelli, della quale pubblichiamo un estratto.

Palermo 20/07. “Ho deciso di tenere questa conferenza stampa su due punti uno che è quello di fare un resoconto di quello che è stato il mio mandato alla guida del Partito Democratico di Palermo, il secondo, che considero molto più rilevante, è quello di tracciare le condizioni di quello che è oggi il PD siciliano.

Da oggi non sono più il segretario in carica, non sono ricandidato alla segreteria per una mia scelta. Ieri è stata nominata una reggenza dal segretario regionale Lupo e siccome io credo che in politica la classe non è acqua, io non ho ricevuto nessuna comunicazione formale. Io oggi voglio lanciare una sfida al partito dentro il quale milito, voglio combattere. Il partito che io ho rappresentato in questi anni, è oggi un partito che 6875 iscritti a Palermo, ha 37 circoli. Dobbiamo tracciare le condizioni di quello che è oggi il PD siciliano, un partito che ha tradito, in questo momento, per mano del gruppo dirigente regionale attuale, lo spirito del Pd, trasformando il partito stesso sempre più in una S.P.A., una componente di azionisti.

<>. Si poteva fare una reggenza con i migliori del PD? Parliamo tanto di merito, e in campagna elettorale diciamo che dobbiamo rappresentare il partito attraverso il merito, le donne e i giovani. La reggenza stessa invece, è il frutto della S.p.a. Il partito ha 37 circoli, mi dite come fa un gruppo dirigente che ha solo 3 sedi a radicare un Partito, se non c’è un gruppo dirigente nazionale che investe nelle sedi e determina le condizioni per consentire un radicamento sul territorio? Oggi non ho l’obbligo della diplomazia, posso sapere come sono stati spesi i due milioni e mezzo di rimborso delle ultime tornate elettorali? Possiamo sapere come vengono spesi i soldi, a fronte delle attività che sarebbero necessarie?

Il modello del partito democratico siciliano, di questo gruppo dirigente in carica, non è quello nel quale posso riconoscermi. Ho chiesto che non venga proposta la candidatura del nuovo segretario provinciale, fino a quando non si arriverà ad un nome che garantisca il più possibile l’unità. Ma se il segretario Lupo, predica l’unità di giorno e, come la tela di Penelope, la sfila durante la notte, proponendo un candidato della propria area, le condizioni di un partito sono quelle di oggi.

L’innovazione di un partito non può limitarsi all’organizzazione delle primarie, se poi queste convivono con le quotidiane liturgie dei vecchi partiti. Le primarie non possono essere una cartina tornasole, ma devono rappresentare un volto di un’innovazione praticata in ogni campo. Questo è il mio partito e il partito di quanti si sono riconosciuti nel PD, quando abbiamo partecipato alla fondazione del PD lo abbiamo fatto con la consapevolezza di sciogliere le nostre storie al suo interno, mettendoci l’anima. Non intendo permettere a nessuno di rendere il PD quello che è diventato oggi. Se c’è una cosa che deve essere riconsegnata al Partito Democratico, è la passione politica, che oggi non appartiene all’attuale classe dirigente regionale la quale non è in grado di attrarre, di esprimere in alcun modo un’alternativa, non è in grado di essere competitiva rispetto a quelle che sono le aspettative che le primarie hanno creato nella nostra città e in Sicilia.

Questa è la mia sfida politica personale, ma sono certo che diventerà la sfida di tanti”.

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