La domanda di partenza è molto semplice; Come e perché nasce l'esigenza
della integrazione interculturale oggi?
“L'altro non lo si capisce e non lo si conosce mai pienamente, ma lo si
incontra, lo si ospita, lo si può amare o odiare, negare o accogliere, in
questo e solo in questo senso comprendere” La Cecla Franco
Partendo dalla gaia confusione che caratterizza la nostre società,
microcosmi di popolazioni, di lingue e di culture, dove il dialogo tra le
diverse culture, le intersezioni e le contaminazioni sono dati di fatto,
oggi più che mai, bisogna creare uno spazio comune di dialogo e confronto
dove le diversità non semplicemente coesistano ma imparano a convivere.
Il dialogo tra le culture, quindi, diventa un'operazione urgente che non può
negare nessun interlocutore. L'interculturalità propone la convivenza di
culture distinte, aspirando all'uguaglianza di diritti e a una politica
culturale che incentivi la possibilità di esprimersi liberamente partendo
dalla propria cultura.
La cultura del rispetto e della solidarietà, infatti, nasce dalla ferma
consapevolezza di una parità fra interlocutori diversi, senza abdicare alla
propria cultura e alla propria tradizione. Se da questa solidarietà
nasceranno poi anche amicizia, affetto, reciproco scambio, tanto meglio; ciò
che è essenziale è lo sforzo di cogliere la molteplicità del reale,
prendendo coscienza che ogni cultura rappresenta uno sguardo sul mondo.
Gli strumenti necessari di questo dialogo non possono che essere la
tolleranza, la disponibilità a incorporare differenti conoscenze, magari
finora emarginate. Bisogna vincere ogni tipo visione che consideri la
propria cultura superiore alle altre e, con il dialogo, contribuire al
progresso dell'umanità in termini di uguaglianza e libertà.
A partire da queste rapide e sommarie riflessioni diventa chiaro che la
convivenza di gruppi caratterizzati da una distanza culturale anche molto
grande, deve prendere una strada diversa da quella del rifiuto, recuperare
il valore delle differenze è il presupposto irrinunciabile per una società
aperta.
Il compito del nostro tempo consiste, quindi, nel creare una società aperta
che valorizzi le proprie particolarità culturali ma che sia
contemporaneamente disposta ad incorporare nuovi aspetti culturali e ad
accettare che questo vada modificando le proprie tradizioni; solo così sarà
una società viva, in grado di lottare contro i pregiudizi e il razzismo.
Chi è il Mediatore interculturale?
Il mediatore interculturale è una persona che è in grado di accompagnare la
relazione tra immigrati e contesto di riferimento, favorendo la rimozione
delle barriere linguistico-culturali, la conoscenza e la valorizzazione
delle culture d'appartenenza, nonché l'accesso a servizi pubblici e privati.
Il Mediatore Interculturale svolge attività di mediazione tra cittadini
immigrati e la società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando
entrambe le parti:
– nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche;
– nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e
dell'integrazione socioeconomica;
– nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in
Italia, in particolare nell'accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e
privati.
Il Mediatore interculturale collabora con organismi ed istituzioni, pubblici
e privati, nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all'utenza
immigrata ed opera in tutte le situazioni di difficoltà comunicative e/o di
comprensione tra persone di culture diverse, al fine di dissipare i
malintesi o i potenziali conflitti dovuti ad un diverso sistema di codici e
valori culturali.
In un'Italia sempre più multietnica, il mediatore interculturale è una
figura chiave nei rapporti tra vecchi e nuovi cittadini e, soprattutto, tra
questi ultimi e le istituzioni. Ad oggi però i mediatori non hanno ancora un
pieno riconoscimento professionale, né un percorso di formazione univoco.
L'ASSOCIAZIONE MANTOVANI NEL MONDO ONLUS visti questi presupposti ha
partecipato ad un bando della Regione Lombardia presentato un progetto
sperimentale di analisi dei bisogni di integrazione interculturale e di
mediazione familiare nelle famiglie utenti di due Istituti Comprensivi della
Provincia di Mantova, con particolare riferimento alle famiglie di immigrati
e, tra queste, di immigrati di origine italiana.
Il Progetto intende svilupparsi negli ambiti territoriali di due Istituti
Comprensivi della Provincia di Mantova, di cui uno a prevalente occupazione
dei lavoratori stranieri in ambito agricolo/zootecnico (MOGLIA), l'altro a
prevalente occupazione industriale e terziaria (Suzzara) di questi stessi
lavoratori. Il numero di abitanti è di 28.659 unità, (Comuni di Suzzara,
Moglia e Motteggiana)pari al 7% della popolazione provinciale e l'incidenza
degli stranieri (tabelle ISTAT 2009) è di 4.115 unità, pari al 14% della
popolazione interessata. Gli Istituti sono stati scelti in base alle
disponibilità degli organismi di gestione degli Istituti Scolastici e delle
Amministrazioni Comunali capo fila in coerenza con le priorità definite dai
relativi Piani di Zona.
I problemi/bisogni da cui scaturisce la presente idea progettuale sono
infatti diffusi in maniera uniforme su tutto il territorio provinciale, con
l'unica variante della tipologia di occupazione prevalente tra gli stranieri
(spesso legata a specifiche etnie) ed attengono il “corto circuito”
culturale che si determina tra i figli di stranieri nati in Italia ed i
propri genitori. Basti citare l'episodio avvenuto a Poggio Rusco il 16
Maggio, con risonanza sui media nazionali, di una ragazza maggiorenne
picchiata a sangue dai genitori per aver avviato una relazione sentimentale
con un ragazzo italiano. Posto che gli insegnanti rappresentano un soggetto
autorevole, forse l'unico in grado di entrare nelle dinamiche genitori/figli
delle famiglie straniere, il progetto intende formare questi soggetti
fondamentali per renderli protagonisti di interventi adeguati ed efficaci in
grado di prevenire le inibizioni (spesso tragiche) che i genitori impongono
ai propri figli, attivando interventi professionali di mediazione familiare
rispetto ai casi di maggior rischio.
Un'importanza notevole assume l'indagine tramite questionari che verrà
realizzata nelle famiglie di tutti gli alunni stranieri con l'obiettivo
concreto di focalizzare le tematiche del successivo intervento di formazione
del gruppo insegnanti ma anche di creare conoscenza e discussione tra tutti
i
genitori, italiani e stranieri, che verranno invitati alla presentazione dei
dati.
Principali finalità dell'ASSOCIAZIONE MANTOVANI NEL MONDO ONLUS
www.lombardinelmondo.org
Attività socio assistenziali e principalmente quello di supportare soggetti
svantaggiati immigrati di origine italiana presenti nel territorio
mantovano …(omissis) …a tal fine l'Associazione stabilisce contatti
utili con tutte le organizzazioni politiche, religiose e culturali che
condividono gli scopi della stessa:
L'Associazione si impegna inoltre a contribuire ad uno sviluppo armonico ed
integrato delle comunità con le quali coopera, nella consapevolezza che
attraverso l'incontro e la collaborazione tra i popoli si perseguano ideali
di eguaglianza e giustizia per ottenere un migliore equilibrio mondiale.
L'Associazione ha tra i suoi scopi sociali lo svolgimento di attività per
la risoluzione di problematiche attinenti all'emigrazione ed
all'immigrazione in Italia, in Lombardia e nella Provincia di Mantova
perseguendo i seguenti scopi:
– promuovere iniziative atte a favorire l'inserimento e l'integrazione di
persone provenienti da Paesi stranieri, nella vita sociale e di lavoro in
posizione di uguaglianza con i cittadini italiani nel nostro paese, regione,
provincia.
Marcella Bellocchio
www.mantovaninelmondo.eu
www.lombardinelmondo.eu