“Il Pd ha deciso di votare a favore. Questa volta riteniamo che il governo abbia difeso l'interesse nazionale poiché non è in gioco la solidarietà a un singolo paese in difficoltà ma la difesa della credibilità dell'euro di cui l'Italia, paese fortemente indebitato, ha davvero bisogno”. Lo dichiara il senatore del Pd Paolo Giaretta in merito al decreto legge sulla salvaguardia della stabilità finanziaria dell'area euro in discussione al Senato.
“Questa volta il governo, a differenza del passato, ha puntato di più sull'Europa. Ed è questa la strada giusta. La scelta lungimirante dei Prodi, Mitterrand, Kohl, richiede ora altrettanta lungimiranza. Il grande disordine finanziario globale impone un'Europa capace di mettere in campo, accanto alla moneta unica, politiche fiscali più coordinate. Comunque la lezione della Grecia ci riguarda da vicino. Per fortuna – continua Giaretta – i nostri fondamentali – specializzazione produttiva, bilancia commerciale, peso della struttura pubblica, sono molto diversi. Però un dato in comune c'è: il debito sul Pil della Grecia è del 115%, solo di poco inferiore a quello dell'Italia. Un Paese che cresce poco e che azzera il risparmio pubblico, altro dato in comune tra Italia e Grecia, non è in grado di pagare il peso del debito pubblico accumulato. Perciò, se da una parte il governo pare aver capito il passaggio cruciale in Europa, dall'altra sembra non trarre le conseguenze sul piano delle proprie responsabilità. La manovra che si annuncia, infatti, è strutturata pressoché unicamente su una tantum. Si compra un po' di tempo, ma nulla si fa per agire con vigore sulla capacità competitiva del Paese. La parola riforme resta ignota all'azione del governo. Ai cittadini – conclude Giaretta – si possono chiedere sacrifici per costruire un futuro migliore. Non si possono chiedere se sono del tutto inutili”.