MAREA NERA, ARRIVANO I SOLDATI

In un’udienza del Congresso Usa i tecnici della British Petroleum rivelano: «Sversati in mare 60mila barili di petrolio al giorno». Il Pentagono invia 17mila uomini della Guardia costiera sul luogo della catastrofe

Non più mille, né 5mila ma ben 60.000. Al giorno. Questo il nuovo ritocco alla stima dei barili di petrolio che fuoriescono dal pozzo della deepwater Horizon, a due settimane dall’incidente. il dato è emerso durante un’udienza a porte chiuse del Congresso americano con tecnici e responsabili della British Petroleum. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata dalla compagnia inglese, specie sui nuovi potenziali costi che potrebbe affrontare. intanto la macchia nera indugia lungo le coste dando di giorno in giorno tempo prezioso alla macchina dei soccorsi per approntare barriere e ai pescatori per gettare ancora una volta le reti. Poi chissà. intanto BP ottiene un primo, moderato, successo completando la posa della “cupola” (in realtà un parallelepipedo) per bloccare il primo dei tre punti di fuoriuscita.secondo la guardia costiera però l’opera non ridurrà l’ammontare complessivo di greggio espulso dai pozzi sottomar ini. Oramai è chiaro che bp non ha mai avuto un vero piano a per i soccorsi. Miliardi per nuove tecnologie per raggiungere profondità inedite e pochi milioni nel pianificare
un “oil spill” di dimensioni rilevanti. Il team responsabile di gestire la crisi da alcuni giorni sta testando una nuova tecnica che serve a scomporre le chiazze di greggio prima che irrompano in superficie. Questa operazione viene portata avanti usando una macchina gestita in remoto posizionata sott’acqua nei pressi delle tre bocche da dove attualmente esce il greggio. Questo dispersore rilascia 30 litri di agenti chimici diluenti al minuto. «stiamo avendo degli ottimi risultati », spiegano dei tecnici bp, evitando però di commentare sugli impatti dell’agente chimico dissolvente nelle acque per pesci e piante. Intanto, salgono a nove i centri direzionali di crisi lungo la costa predisposti per proteggere aree vitali della costa. Ora anche nella famosa biloxi, Mississippi e pensacola, Florida, dei team coordinano gli sforzi portati avanti con forze civili e militari per dispiegare barriere di protezione lungo la costa e il pentagono ha deciso l’invio di più di 17mila uomini della Guardia Costiera nelle zone della catastrofe. Intanto da Washington si rafforza il coro di chi dopo la catastrofe Deepwater Horizon non vuole più sentire parlare di trivellazioni sottom arine. Il leader della maggioranza democratica al senato Harry reid ha dichiarato ieri che la fuoriuscita di petrolio nel golfo del Messi-co deve servire come motore per accelerare una riforma delle regolamentazioni su clima ed ener gia, nota agli esperti come american Clean energy and security act, che promuova soprattutto energie rinnovabili. ai reporter che chiedevano se piuttosto la crisi non avrebbe congelato ogni tentativo di far passare la legge reid ha risposto: «piuttosto è il contrario. penso che deve dare la spinta, dobbiamo prenderci cura di questa questione». persino arno ld schwarzenegger ha fatto un passo indietro sulle piattafo rme petrolifere annullando un accordo multimilionario con una compagnia texana per trivellare al largo delle coste della California. Ha seguito le orme del collega repubblicano Charlie Crist della Florida, uno degli stati più a rischio di inquinamento, e del presidente Obama che ha dato lo stop a qualsiasi nuova licenza nei giorni scorsi e mandato gli swat, le forze speciali, sulle piattaforme per verificare la regolarità degli impianti estrattivi. sul colle di Washington sono giunte anche le associazioni di pescatori e raccoglitori di ostriche. Gavin Gibbons portavoce del National Fisheries Institute, l’associazione nazionale dei pescatori, ha dichiarato che a «rischio ci sono 660 milioni di dollari di profitto e 500mila tonnellate di frutti di mare pescati ogni anno dalle acque del Golfo del Messico. Da questa situazione non se ne esce: tutto ciò è oltre la normale incertezza di questo segmento dell ’industria americana ».

Emanuele Bompan
TERRA

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy