Noi lo avevamo già detto in tempi non sospetti: la candidatura di Emma Bonino era frutto non di una forza della leader radicale, ma del fatto che nessuno voleva metter la sua faccia su di una sconfitta (si veda l’articolo al link . Avevamo previsto anche la vittoria di Renata Polverini, ancora più amara perchè la candidatura delle destre non era certo di primo piano. La nuova governatrice della regione Lazio ha vinto nonostante le mancasse una lista in coalizione, nonostante il pressapochismo delle sue proposte, nonostante una campagna elettorale condotta da bradipi, anzichè da politici.
Onore al merito e buon lavoro alla Polverini, che valuteremo a seconda delle scelte e dei fatti.
Disonore ai restanti due. Ad Emma Bonino perchè in più occasioni ha cercato di far digerire una sua non partecipazione al consiglio regionale in favore del suo impegno in Senato ); è troppo comodo rimanere solo se si governa. Disonore al Pd, i cui leader regionali sono stati talmente pavidi da evitare la lotta e mandare la Bonino al massacro.
Un tapiro, come sempre ben consegnato dal prode Staffelli, per Emma, ma due, ideali, al Pd: Uno per la pavidità, l’altro per il silenzio successivo alla sconfitta elettorale e per la mancanza, totale, di autocritica da parte degli organi dirigenti, anche dopo la messa in onda del servizio di “striscia la notizia” che parla da solo …
Mario Michele Pascale
Direttivo di Libertà ed Eguaglianza
