Giornata Mondiale per la sicurezza sul lavoro
Storica la sentenza pronunciata dal giudice di Palermo, Gianfranco Criscione, che ha condannato per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime tre ex dirigenti della Ficantieri per le morti da amianto nell'azienda palermitana.
Esemplari le condanne e i risarcimenti. Al centro del processo la morte di 37 operai deceduti per tumore ai polmoni, a causa dall'inalazione delle fibre di amianto, ma anche le lesioni riportate da altri 26 dipendenti che hanno contratto la malattia.
Sentenza che interviene proprio nei giorni in cui un altro importantissimo processo sull’amianto killer si sta celebrando avanti il Tribunale di Torino, il processo Eternit contro i vertici della multinazionale svizzera.
Le audizioni dei testimoni stanno facendo emergere una realtà agghiacciante, una realtà aziendale dove per oltre venti anni si era sempre negato che esistesse un problema amianto e non si erano assolutamente date indicazioni ai lavoratori sui pericoli che l’esposizione al metallo aveva sulla loro salute. Una azienda che effettuava lo smaltimento degli scarti di amianto nel fiume Po, una azienda dove la diffusione del materiale amiantifero avveniva non solo dentro la fabbrica ma anche all’esterno attraverso le persone, gli operai che andavano a casa con le tute pregne di residui di lavorazione e le facevano lavare alle mogli, e attraverso l’ambiente, quando si tritava nel piazzale antistante gli stabilimenti l’amianto per poi smaltirlo in un mulino o quando lo si cedeva a terzi per realizzare cortili, tetti, etc., una azienda dove si spazzavano con una scopa i residui della lavorazione volatilizzando ancora di più nell’ambiente di lavoro le polveri dell’amianto.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale per la sicurezza sul lavoro promossa dall'OIL.
Dal 2003, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro celebra la Giornata Mondiale per richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali.
L’obiettivo è promuovere campagne di sensibilizzazione tra istituzioni, datori e lavoratori sulla necessità di attuare un efficace sistema di gestione dei pericoli e dei rischi negli ambienti professionali, a favore della tutela di tutti i soggetti coinvolti nel processo produttivo.
Secondo l'organizzazione dell'Onu, ogni anno muoiono 2,3 milioni di lavoratori per incidenti sul lavoro o malattie professionali. E, oltre ai casi di incidenti mortali, sono circa 280 milioni gli infortuni sul lavoro non mortali e 180 milioni i nuovi casi di malattie professionali che si verificano ogni anno. Tutto questo ha un costo altissimo, non solo sociale ma anche economico, che si aggira intorno al 5% del Pil mondiale.
Anche l' Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro lancia oggi ufficialmente la prossima campagna per ambienti di lavoro sani e sicuri.
Insomma, la magistratura interviene, il mondo intero si muove su questi temi e che cosa fa il Governo Berlusconi?
Anzichè ripristinare la legge per la sicurezza sul lavoro voluta dal Governo Prodi, affrontando così in modo corretto il tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in un giusto mix fra prevenzione, formazione e sanzioni rigorose, adotta il Dlgs 106/09, un decreto che di fatto riscrive in modo sostanziale la normativa in materia, riducendo le sanzioni a carico dei datori di lavoro, dirigenti e preposti (sanzioni dimezzate) e aumentandole per i lavoratori.
Così facendo si rischia di incentivare nelle aziende comportamenti che guardano solo ai profitti e non agli investimenti sulla sicurezza, certe di rimanere “quasi impunite”.