Si è svolta a Ginevra, l'8 e il 9 aprile 2010, nella sede dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) la VI assemblea dell’Alleanza degli Ospedali Italiani nel Mondo, presieduta dalla senatrice Barbara Contini.
L’Alleanza degli Ospedali Italiani nel Mondo è un’associazione no-profit con finalità sociale sostenuta dai Ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, degli Affari Esteri, dell’Istruzione, Università e Ricerca e della P.A. e dell’Innovazione.
45 ospedali italiani all’estero e 34 centri d’eccellenza in Italia cooperano tra di loro, grazie ad un progetto innovativo che utilizza la telematica. E’ stato così possibile contribuire all’innalzamento della qualità delle prestazioni clinico-diagnostiche e terapeutiche erogate dai medici delle strutture italiane all’estero.
Tra i temi al centro dei lavori di Ginevra, cui hanno partecipato una cinquantina di delegati da tutti i continenti, le priorità di salute globale (tra cui la tubercolosi), le malattie tropicali neglette e la salute materno infantile. In discussione anche il futuro dell’Alleanza con nuove proposte su formazione, partnership, aspetti economici ed amministrativi. Nel corso dei lavori hanno aderito all'Alleanza nuovi ospedali – il Case study Ospedale di Montevideo, in Uruguay, Induja Hospital Mumbay (India), Induja Hospital Mumbay (India), Sidney Italian Hospital (Australia), il Police Hospital in Kabul (Afghanistan).
Oltre alla senatrice Barbara Contini, l’Italia ha partecipato ai lavori con il Sottosegretario agli Affari Esteri, Alfredo Mantica, S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Giuseppe Deodato, il Rappresentante permanente presso le Organizzazioni Internazionali, S.E. l’Ambasciatore Laura Mirachian, e il Console generale d’Italia a Ginevra, Alberto Colella.
Nei loro interventi essi hanno messo in evidenza il ruolo innovativo dell'Alleanza per la promozione della presenza italiana nel mondo, il principio di solidarietà promosso dagli ospedali (che forniscono cura e assistenza spesso in modo gratuito italiani e stranieri indigenti), e il miglioramento dei servizi dei membri della rete attraverso la collaborazione a distanza e lo scambio di esperienze.
Auspicato da tutti il rafforzamento dell'esperienza di collaborazione, e una più efficace e dinamica direzione dell'iniziativa.
Vi proponiamo alcuni frammenti salienti dell’intervento di S.E. Laura Mirachian.
Come Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra non posso che rallegrarmi di questo evento e rinnovata attenzione italiana verso l’OMS che ha del resto profonde radici in decenni di collaborazione.
La nostra presenza nell’Organizzazione è numerosa, anche ai livelli apicali, e particolarmente qualificata e stimata. Sono ben 5 i Direttori di Dipartimento italiani. Anche in Italia l’OMS è presente con un Ufficio a Roma per la salute e l’ambiente, e un Ufficio a Venezia per gli investimenti su salute e sviluppo. Inoltre, 23 istituzioni pubbliche italiane ( centri di ricerca, università, ospedali) hanno lo status di Centri di Collaborazione dell’OMS. Di queste, 4 fanno parte dell’Alleanza.
La lotta alla tubercolosi e la salute materno-infantile rientrano negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il cui perseguimento e una delle priorità della Cooperazione allo Sviluppo italiana.
Le malattie tropicali neglette riscontrano un interesse crescente. Anche perche la lotta alle tre «classiche» pandemie, AIDS, tubercolosi e malaria, non esaurisce il problema della salute soprattutto in molti paesi dell' Africa. II G8 dell' Aquila ha riconosciuto l'impatto di queste malattie. E Obama le ha incluse nella sua recente « Global Health Initiative ».
Perché e come gli Ospedali Italiani nel Mondo possono contribuire ad ottenere buoni risultati in questi settori?
Dopo un decennio di impegno internazionale per combattere l'emergenza AIDS e il flagella di tubercolosi e malaria, si e giunti a valutare che per raggiungere veri risultati occorre un rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi poveri, e cioè migliori strutture sanitarie di base.
Gli Ospedali italiani nel Mondo, essendo parte dei sistemi sanitari locali, possono contribuire a rafforzarne le capacita. Pensiamo alla formazione del personale medico e paramedico, all'assistenza tecnica per la diagnostica, alla formazione paramedica a livello di comunità locali, anche grazie a scambi informativi tra Ospedali della Rete all' estero e in Italia.