di Pancho Pardi
Il governo vuole imporre l'omertà di Stato. Vuole rendere di fatto impossibile l'uso delle intercettazioni e costringere al silenzio il giornalismo investigativo. Il nostro impegno deve evitare questa disfatta con l’opposizione più dura e intransigente in Parlamento e con l’iniziativa pubblica a fianco dei cittadini che non vogliono subire gli effetti della disinformazione di governo: falsificazione e occultamento di notizie.
A questa deriva i parlamentari dell'Italia dei Valori rispondono con la Costituzione in mano. Riaffermiamo il principio della libertà d'informazione e della centralità del Parlamento. Perciò siamo decisi a leggere nelle aule del Parlamento quanto i giornalisti non potranno più scrivere se l’omertà coatta diventerà legge dello stato. Daremo lettura delle intercettazioni regolarmente depositate e a disposizione delle parti. Parleremo nell'esercizio delle nostre funzioni, come recita l'articolo 68 della Costituzione. Ciò che diremo sarà stampato e reso pubblico nei resoconti parlamentari quotidiani.
A questi, sempre accessibili e pubblicati su internet, i cittadini potranno rivolgersi per avere tutte le informazioni che vorranno. Gli stessi giornalisti potranno riprendere dai resoconti l’informazione in origine loro negata ma ora disponibile perché divenuta pubblica. Così sarà scongiurato il silenzio imposto dal delirio del presidente del consiglio, monopolista della disinformazione. La disobbedienza civile – dentro e fuori il parlamento – creerà un sano cortocircuito per salvaguardare il diritto alla conoscenza e alla consapevolezza civile, condizione prima e incancellabile della democrazia.