In relazione all’approvazione, Ieri sera, da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati dell’emendamento proposto dall’On. Bono e sottoscritto dall’intera deputazione nazionale delle province di Siracusa, Catania e Ragusa in ordine al tema dei tributi sospesi in seguito al sisma del 1990, il parlamentare di AN, protagonista sin dall’inizio della battaglia, ha dichiarato: “Con il voto unanime della Commissione Bilancio della Camera dei deputati di ieri sera, trova la sua definitiva conclusione positiva la incredibile vicenda della definizione agevolata dei tributi sospesi per gli anni 1990, 1991 e 1992, in seguito al terremoto del 1990, relativamente alle province di Siracusa, Ragusa e Catania. Infatti con l’accoglimento dell’emendamento proposto da me e sottoscritto dall’intera deputazione delle tre Province interessate, nel testo del d.l. ‘milleproroghe’, sono state inserite sia il rinvio al 31 marzo 2008 dei termini per definire in forma agevolata le pendenze tributarie sospese, sia soprattutto l’aliquota da pagare che è stata fissata al 10 per cento. Viene in tal modo coronata una battaglia che da oltre un anno i contribuenti delle tre province terremotate, insieme a tutte le associazioni professionali e di categoria, hanno condotto per ottenere un condono giusto. In tale direzione è stato costituito il ‘comitato per l’equo condono’ che ha indetto decine di riunioni e perfino una petizione popolare, che ha registrato la raccolta di migliaia di firme. Gli obiettivi fondamentali della battaglia del comitato erano due e cioè, in primo luogo eliminare dai ruoli esattoriali tutti i contribuenti che a suo tempo avevano correttamente saldato le loro obbligazioni e, in secondo luogo, ottenere il diritto alla definizione con la stessa aliquota del 10 per cento stabilita dalla originaria norma agevolata. Ambedue, queste istanze, sarebbero apparse pacifiche in qualsiasi Paese normale. In Italia, che normale non è, per poterle ottenere sono state necessarie oltre un anno di battaglie civili e parlamentari. Nulla è stato risparmiato in questa vicenda, compresi imprevisti colpi di scena, come quello incredibile della norma di proroga approvata dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 2007, e letteralmente sparita dal testo del provvedimento in sede di pubblicazione. Per questo ritengo doveroso, oltre che liberatorio, esprimere la profonda soddisfazione per l’importante risultato del voto unanime della Commissione Bilancio della Camera di ieri sera, che oltre a costituire il giusto risultato di un lunghissimo e faticoso impegno personale, è soprattutto un atto di giustizia nei confronti di tutti i contribuenti delle province di Siracusa, Catania e Ragusa, finalmente trattati da cittadini e non da sudditi. A questo punto non resta altro da fare se non la guardia in aula, la prossima settimana, affinchè rimanga inalterato il testo approvato dalla commissione, ed altrettanto al Senato, per il successivo passaggio parlamentare. Rimane, altresì, un altro importante adempimento, a carico dell’Agenzia delle Entrate, e cioè la doverosa quanto urgente notifica dello stato dell’arte delle singole posizioni di tutti i contribuenti inseriti a suo tempo nei ruoli emessi a giugno-luglio 2006 e successivamente più volte prorogati, proprio per consentire all’agenzia di procedere alle necessarie verifiche. Un adempimento che autorevoli fonti dell’agenzia assicurano di essere in grado di effettuare, e che va fatto immediatamente e comunque prima del 31 marzo 2008, perché tutti i contribuenti interessati non solo hanno il diritto di sapere quale è la loro posizione, ma ciò, come è noto, costituisce soprattutto elemento fondamentale anche per le scelte degli stessi, sia in caso di definizione agevolata con il versamento del 10 per cento, sia per l’eventuale impugnativa dei ruoli. Anche per tale aspetto il ‘comitato per l’equo condono’ rimarrà attivo e vigile e ciò fino al definitivo completamento di tutte le attività legate a questa kafkiana vicenda. In ogni caso al più presto provvederemo ad organizzare un incontro con i responsabili della Agenzia delle entrate per definire tempi e procedure, che consentano a tutti gli interessati di avere il massimo di chiarezza possibile circa i comportamenti da adottare per chiudere positivamente la vicenda”.