SMI-LAZIO, ROMA : STAMANE PROTESTA NAZIONALE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE E DEL TERRITORIO CONTRO IL NUOVO ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE

Appuntamento nella Capitale alle ore 10 al teatro 'Capranichetta' (piazza Monte Citorio)

Il Sindacato dei Medici Italiani del Lazio (SMI) invita tutti i camici bianchi della Capitale e delle Province a partecipare alla manifestazione indetta dallo SMI-NAZIONALE per protestare contro il nuovo Accordo Collettivo Nazionale (ACN) relativo alla medicina generale e siglato da un solo Sindacato. L'appuntamento è previsto a Roma il 15 aprile alle ore 10 al teatro 'Capranichetta' (piazza Monte Citorio).

“Si tratta di un nuovo Accordo Collettivo Nazionale che penalizza l'intera categoria dei medici di medicina generale. La riorganizzazione annunciata viene sovvenzionata con gli stessi soldi dei camici bianchi. Vi è un aumento del carico burocratico di lavoro a discapito dell'attività clinica. E, come se non bastasse, dal punto di vista normativo ed economico non vi è alcuna consideraziofe per gli operatori sanitari ”. Lo denuncia, senza mezzi termini, Paolo Marotta, vice-segretario Smi-Lazio, secondo il quale “è anche indispensabile ristabilire rispetto e sicurezza professionale per gli addetti alla Continuità Assistenziale (ex guardia medica)”. Motivo per cui il Sindacato dei Medici Italiani del Lazio, intende rilanciare alcune proposte per la riorganizzazione del succitato servizio da presentare e discutere in occasione della prossima trattativa nazionale. Secondo Pina Onotri, segretario organizzativo dello Smi-Lazio urge, in primis, il “riconoscimento di lavoro usurante notturno per l'attività del medico di Continuità Assistenziale”. Ma è anche importante, aggiunge la sindacalista, “garantire agli operatori dell'ex guardia medica, le stesse tutele previste per gli altri medici del SSN (maternità, malattia, ferie, premio di operosità e trattamento di fine rapporto). Si ribadisce la proposta, da sempre avanzata dallo Sindacato, del ruolo unico nella medicina generale. Questo significa che, chi entra a far parte del sistema, debba avere un contratto per almeno 38 ore settimanali, (di cui 24 di notte e nei festivi e 14 diurne, svolte nelle attività distrettuali).E' altrettanto fondamentale normare, in maniera definitiva, la Guardia Turistica (alla luce del federalismo) e le attività libero professionali. Irrinunciabile l'applicazione della Legge 626 – continua il segretario organizzativo dello Smi-Lazio- per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. Siamo certi che Anna Lampugnani, responsabile nazionale del Sindacato dei Medici Italiani per la Continuità Assistenziale, saprà sostenere, nelle opportune sedi istituzionali, la piattaforma sindacale condivisa da tutti i vertici del settore. Diamo forza alle sue istanze e a quelle di tutta la categoria della medicina generale attraverso una massiccia partecipazione alla manifestazione del 15 aprile a Roma. Non è più il momento di delegare – conclude Pina Onotri – ma di protestare con convinzione per la salvaguardia della nostra professione avvilita da un susseguirsi di contratti che, invece di premiare il merito e la professionalità, penalizzano e puniscono tutta la categoria ”.

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