L’ospedale di Emergency in mano della polizia afgana. La procura di Roma apre un fascicolo

L'ospedale di Emergency a Lashkar-gah è in questo momento in mano della polizia afgana e del personale locale. Lo ha reso noto la Ong italiana precisando che nessun operatore internazionale è più operativo nella struttura sanitaria. Questa mattina il personale internazionale dell'ospedale che ancora si trovava a Lashkar-gah, dopo l'arresto di Dell'Aira, Garatti e Pagani, è partito per Kabul diretto alle strutture di Emergency della capitale afgana. Si tratta di sei operatori, cinque italiani (di cui quattro donne) ed un indiano.
Dopo le minacce via tutti gli operatori umanitari – Dal giorno dell'arresto dei tre italiani, questi sei operatori si trovavano nelle loro case e non erano più rientrati in ospedale. Alla base della decisione, presa da Emergency d'intesa con le autorità, anche motivi di sicurezza. Dal giorno dell'arresto dei tre italiani, questi sei operatori si trovavano nelle loro case e non erano più rientrati in ospedale. Alla base della decisione, presa da Emergency d'intesa con le autorità, anche motivi di sicurezza.
A Lashkar Gah i medici erano bloccati a casa dalla polizia – Agli operatori di Emergency, in questi giorni, “è stato impedito di muoversi da casa dalla Polizia” e, dunque, di lavorare. Lo ha dichiarato Cecilia Strada, presidente di Emergency, a Omnibus Life su LA7. “Ci siamo mossi con il Ministero degli Esteri e con l'Ambasciata a Kabul per capire se fossero accusati di qualcosa, ma non lo erano e allora perché non potevano lasciare le proprie case?”, è la domanda che pone Cecilia Strada.
Frattini: domani scriverò a Karzai – Intanto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, fa sapere che domani verrà recapitata al primo ministro afghano, Ahmid Karzai, una lettera sulla questione dei tre operatori umanitari arrestati a Lashkar Gah. “Seguiamo questa fase delle investigazioni e certamente lo facciamo con il desiderio che si accelerino il più possibile le indagini”, ha aggiunto il ministro. L'auspicio del ministro è che “si abbia una definitiva valutazione da parte delle autorità inquirenti con la presenza e con l'assistenza del nostro personale”.
La procura di Roma apre un fascicolo processuale – In merito al caso la procura di Roma ha aperto un fascicolo intestato ad “atti relativi a”, ossia senza ipotesi di reato ed indagati. Il fascicolo, al vaglio del procuratore aggiunto Pietro Saviotti, contiene per il momento alcune note dei carabinieri del Ros e la priorità rimane quella di accertare se siano fondate o meno le accuse ai tre operatori di Emergency. Il fascicolo processuale è stato aperto in base ad una norma che attribuisce alla procura di Roma l'esame di fatti penalmente rilevanti in cui siano coinvolti italiani in Afghanistan ed Iraq. Allo stato, fanno notare a piazzale Clodio, non sussisterebbero i presupposti per collegamenti della vicenda con i rapimenti dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo e del fotografo Gabriele Torsello.
Emergency: hanno raggiunto lo scopo di impedirci di lavorare – “Se volevano non farci più operare a Lashkar-Gan, l'obiettivo è stato raggiunto. Non abbiamo più notizie dell'ospedale. Siamo fermi alla presa in possesso delle autorità afgane di sabato scorso”. Lo dice Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency, riferendosi alle attività dell'ospedale dove il 10 aprile sono stati arrestati 9 operatori, di cui tre italiani.”
Non ci sono più ospedali nella zona – Per Emergency – prosegue Bertani – ciò vuol dire che “nella zona non ci sarà più un ospedale che accoglie le vittime. Ricordo che solo ieri ci sono state altre vittime a Kandahar. Da sabato – aggiunge – al nostro personale è stato impedito di entrare e di lavorare. Nell'ospedale opera personale afgano ma – osserva il vicepresidente della ong – “non sappiamo più cosa succeda lì. In questo momento – conclude – stiamo solo pensando ai nostri nove operatori, quindi non solo ai tre italiani, di cui non sappiamo niente e per i quali tutti chiediamo il rispetto delle leggi afgane”.
Helmand: riprese le normali attività nell'ospedale – Intanto il portavoce del governo di Helmand, Daud Ahmadi, ha fatto sapere che il controllo della sicurezza nell'ospedale di Emergency a Lashkar-Gah è effettivamente stato assunto dalla polizia afghana. “La polizia ha in mano la sicurezza – ha precisato Ahmadi – e tutte le attività si svolgono normalmente, come finora è stato, in presenza del personale locale”. Per quanto riguarda il fermo dei tre italiani e degli afghani, ha concluso, “le indagini continuano e non c'è nulla di nuovo.”

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