Fuga e disordini al Cie di Ponte Galeria

Il responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti: “I Cie sono stati costruiti da menti a cui piace il sadomaso”

“Occorre ripensare al tipo di assistenza dato agli “ospiti” dei Cie. Le persone che hanno costruito tali centri sono forse dedite a pratiche “sadomaso”, solo uno che fa uso di tali consuetudini trarrebbe gioia dall'essere trattato come un immigrato nei CIE.” E' questo il commento del responsabile del Lazio dell'Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli , alla notizia della notte di disordini al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma. A quanto riferiscono i collaboratori del Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, durante un tentativo di evasione gli ospiti del Centro hanno dato vita a manifestazioni di protesta culminate con il rogo di materassi e suppellettili. “L'ipocrisia nel definire quei luoghi non come carceri – continua Marinelli – ma come centri di accoglienza è assurda. In realtà, già i carcerati italiani vengono considerati cittadini di serie B; gli immigrati clandestini vengono considerati cittadini di serie D.” L'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: “In Italia, non a caso patria di Cesare Beccaria, tali episodi di rivolta sono spesso accaduti come risposta a atti di tortura, avvenuti per esempio anche a Bolzaneto, che diventa un albergo a cinque stelle rispetto a Ponte Galeria. La fuga o la rivolta in questo caso non è una violazione, ma un atto di difesa.”

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