Ormai da mesi si é, di forza e sgradevolmente, aggregato alle nostre vite il Coronavirus. Il mondo è rimasto inizialmente, paralizzato, totalmente disarmato; soltanto dopo mesi sembra intravedersi l’uscita verso la cura o il vaccino.
Giacchè l’umanità intera si trova ancora attualmente a combattere la dura battaglia contro il covid-19, io vorrei soffermarmi e farvi riflettere sul ruolo simbolico di questo pernicioso “intruso” , quale quello di “barriera”, “ostacolo” , che impedisce di essere liberi, di uscire quando vogliamo, con chi vogliamo e andare dove vogliamo,naturalmente, in piena tranquillità e senza quella trepida ansia di ribaltare e farsi del male. Adesso é più semplice capire quanto sia grave il gradino, la buca, la strettoia per chi è in sedia a rotelle o, più semplicemente, ha una mobilità ridotta, la necessità di un girello? Adesso comprendiamo l’importanza dell’abbattimento delle barriere? Allora questo momento, questa terribile pandemia, ci sta insegnando qualcosa e forse, ora, il mondo comincerà a migliorare. Perché la disabilità non è desiderata, né scelta, né costruita, la barriera invece si.
Monica Saia
In maniera sintetica rappresenta cio’ che il mondo sta vivendo e con uno stile genuino parla della situazione dei disabili, molto toccante