La maxi operazione di Polizia, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli nella provincia di Roma e in quella di Latina, ha portato all'arresto di dodici persone, sono stati settantasette i denunciati per associazione a delinquere di stampo mafioso, e sono stati sequestrati beni per circa 500 milioni di euro. Si è tratto di uno dei maggiori sequestri compiuti in Italia nell'ultimo periodo ed è stato frutto della sinergia tra la polizia e la magistratura.
Grazie al prezioso lavoro della questura di Latina, dopo la presenza accertata del clan dei Casalesi e della 'ndrangheta calabrese, abbiamo scoperto anche quella invasiva del clan dei Mallardo, inserito nel cartello dell'alleanza di Secondigliano che aveva messo le mani nel settore dell'edilizia.
Ancora un colpo durissimo al sistema economico della camorra, le province di Roma e Latina erano le località scelte dagli esponenti del clan Mallardo per costruire complessi abitativi, alberghi e centri turistici insediati in zone prestigiose dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
I Verdi continuano a chiedere – purtroppo inascoltati – che il contrasto alla criminalità organizzata e la lotta a mafia e camorra che spesso alla criminalità organizzata siano centro della campagna elettorale. L'ecomafia è ormai al centro degli interessi delle organizzazioni criminali e raggiunge un giro d'affari di miliardi di euro. L'ultima proposta di legge per inserire i crimini ambientali nel Codice penale giace ancora in Parlamento. L'avevamo presentata durante il governo Prodi, ma da quando non siamo più a Montecitorio nessuno si è preso la briga di portarla all'attenzione dell'aula.
