BUCCHINO (PD): IL REDDITO DI PAPERONE E LO “SCHIFO” DEGLI INDEBITI

“Fate schifo”. Così titolava in prima pagina alcune settimane fa il nuovo quotidiano di sinistra “Il Fatto” riferendosi ai risvolti delle indagini sul dopo terremoto dell’Aquila, agli appalti pilotati, alle malversazioni di funzionari pubblici, alle inchieste sulla Protezione civile, alle risate di chi lucrava sui morti.
Ieri abbiamo appreso che Berlusconi, il Presidente del Consiglio democraticamente eletto da questo rispettabilissimo popolo italiano ha dichiarato al fisco un reddito imponibile di 23 milioni di euro, 8 milioni in più dell’anno precedente (l’aumento ovviamente non è dovuto alla perequazione automatica legata al costo della vita che mi pare non sia cresciuto più del 3 per cento)) mentre il ministro Tremonti ha dichiarato un reddito imponibile di 39.000 euro rispetto ai 4 milioni di euro dell’anno precedente (caro Ministro la crisi ha colpito anche Lei!).
Ma cosa c’è di male se il Capo in un solo anno ha guadagnato 8 milioni di euro in più? Forse nulla. E forse siamo tutti un po’ invidiosi. Ma non posso fare a meno di pensare ai pensionati italiani emigrati il cui reddito è inferiore ai 500 euro al mese e alle lettere di restituzione degli indebiti che sono pervenute e stanno pervenendo in questi giorni a decine di migliaia di loro con conseguenze psicologiche ed economiche devastanti.
Sono perfettamente consapevole che il reddito di Berlusconi con la vergogna degli indebiti non c’entra nulla, ma il suo Governo sì! Ma è possibile che ci si debba accanire in questo modo contro migliaia di poveri (nel senso letterale) pensionati la cui unica colpa è quella di aver percepito in perfetta buona fede somme che se l’Inps funzionasse come funzionano gli istituti previdenziali nei Paesi civili non avrebbero dovuto ricevere? E’ possibile che solo dopo anni l’Inps s’accorge dell’errore (del suo errore) e si arroga il diritto di correggerlo a spese degli ignari pensionati? E’ possibile che i sindacati, i patronati, le associazioni dell’emigrazione ignorino il problema o lo ritengano marginale? E’ possibile che il Governo e il Parlamento italiani non se ne facciano carico? E’ possibile che la mia proposta di legge per una sanatoria degli indebiti non sia stata ancora calendarizzata dalla Camera? In questo Paese colpito da un degrado morale, culturale e umano senza precedenti tutto ciò è infatti possibile e noi parlamentari eletti all’estero ci sentiamo sempre più insoddisfatti e demoralizzati in questo Parlamento demotivato ed esautorato delle proprie funzioni.

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