L’OSPEDALE DI PRAIA A MARE: QUALE DESTINO?

I politici ricordano l’Ospedale di Praia a Mare e le sue emergenze, riempiendo le pagine dei giornali, soltanto in concomitanza delle elezioni elettorali per poi abbandonarlo nel dimenticatoio a scrutini elettorali conclusi.
Si assiste ad un nuovo dibattito originatosi dalle obiezioni sulla recente Deliberazione della Giunta Regionale, n° 87 del 12 Febbraio 2010, la quale nel prevedere l’accreditamento di 48 posti letto per il Presidio Ospedaliero di Praia, esporrebbe la struttura al rischio di chiusura o riconversione, considerato che la stessa delibera rinvia alla data del 15 maggio p.v., la riconversione di quegli Ospedali per Acuti con una dotazione inferiore a 60 posti letto.
Sulla questione sono intervenuti politici degli opposti schieramenti, ognuno col proprio punto di vista, ma tutti concordi a tutelare e garantire la funzionalità della struttura, anzi anche il potenziamento, promettendo impegno ed interventi volti a supportare i legittimi interessi dei cittadini.
Senza ricordare però, che la Deliberazione del Direttore Generale dell’ASP di Cosenza n° 2.838 del 14 luglio 2008 “Riorganizzazione urgente presidi ospedalieri”, con l’assenso della Regione Calabria presieduta da Agazio Loiero, decretava la dismissione dei reparti di Ostetricia – Ginecologia e di Pediatria con la perdita complessiva di 23 posti letto.
“La salute dei cittadini non deve mai essere strumentalizzata per le campagne elettorali.” – così Massimiliano Cedolia, esponente dell’IDV e presidente del Circolo di Praia a Mare, interviene sulla questione, rilanciando sul tavolo della discussione, una domanda: come mai, l’Ospedale già da tempo sta perdendo servizi fondamentali nell’assoluto silenzio delle Amministrazioni locali, dei politici e delle stesse Direzioni Sanitarie?
La politica ha dimostrato nel tempo di non gestire nell’interesse della collettività, gli effetti delle azioni opportunistiche adottate sino ad ora lo dimostrano, l’agire politico è finalizzato esclusivamente ad accrescere il consenso di chi lo esercita, senza considerare i reali bisogni delle persone.
Mentre da una parte si fa un gran parlare di prevenzione sul tumore della mammella e nascono progetti di screening in tal senso, presso l’Ospedale di Praia a Mare, dall’inizio dell’anno in corso non si effettuano più esami mammografici e gli altri accertamenti diagnostici si effettuano con gravissimi ritardi.
La struttura ospedaliera è dotata di un funzionale reparto di diagnostica per immagini, dall’anno 2003, epoca in cui è stato ristrutturato, fino al 2009, ha effettuato annualmente numerosissimi esami diagnostici: rx, t.a.c., m.o.c. ecografia e mammografia, soddisfacendo appieno le esigenze dei reparti del Presidio Ospedaliero locale e le utenze esterne ambulatoriali del vasto comprensorio, che insiste sulla popolazione dei comuni dell’alto tirreno cosentino e dell’entroterra, oltre ai cittadini dei vicini comuni della Basilicata, che costituiscono trasferimenti attivi per le casse della Regione Calabria.
Fino ad oggi non risulta alcuna nota ufficiale degli organi competenti, ma alimenta almeno da parte nostra, l’attenzione sulla gravità del problema, poiché il servizio di mammografia non più attivo e le lunghe liste di attesa per gli esami ecografici, radiologici e t.a.c., oltre a non garantire il diritto alla salute dei cittadini, fa sorgere legittimi interrogativi sulle ragioni di provvedimenti così irragionevoli.
Considerato, che il settore sanitario in Calabria, non si è distinto per efficienza, si vuole evitare che le logiche perverse di gestione, che hanno caratterizzato l’operato del Governo Loiero, procurino ulteriori danni ai calabresi.
Ad oggi non è dato sapere il motivo per il quale le migliaia di donne che si sottoponevano all’esame diagnostico presso l’ospedale di Praia a Mare, devono rivolgersi alle strutture pubbliche fuori Regione per evitare le lunghe liste di attesa, aggravando tra l’alto il deficit sanitario regionale, oppure alle strutture private con un grave esborso economico per i pazienti.
L’effetto di questo vero e proprio disservizio, provocherà certamente la diminuzione degli accertamenti diagnostici e il progressivo ulteriore smantellamento della struttura in nome della riorganizzazione. L’ospedale di Praia a Mare garantisce tutti i cittadini del territorio e pertanto siamo chiamati a difenderlo fuori da strumentalizzazioni politiche e deliri elettorali.
Anche i Comuni, rimasti sostanzialmente indifferenti, dovrebbero attivarsi per garantire idonei servizi sanitari alle proprie collettività, nel rispetto della vita che è un bene essenziale e prioritario, perché ogni cittadino ha il diritto alla tutela della salute e deve essere considerato tale sempre, non solo durante le campagne elettorali.

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