Franco Tinelli, l’architetto-artista che crea opere con la “calce”

Menzione speciale alla sua opera “Donna di calce” al concorso “Donna è… Arte”

Nel mese di marzio 2010 si è svolto in Puglia (Massafra) il concorso grafico pittorico “Donna è… Arte” e, all’opera “Donna di calce”, presentata dall’architetto-artista Franco Tinelli (nella foto con la sua opera), un’apposita giuria ha assegnato una “menzione speciale”. Un’opera creata con la calce, quel materiale da costruzione (utilizzato anche per altro, come in questo caso), noto fin dall'antichità. Calce, ottenuta per cottura, a temperatura elevata del calcare, una roccia diffusissima in natura costituita fondamentalmente da carbonato di calcio. L’opera è stata esposta nella Galleria della Società Operaia ed è stata molto apprezzata dal pubblico. E’ stata la prima volta che l’artista si è messo in mostra nella sua città che è fonte d’ispirazione inesauribile. Nella sua opera “Bella di calce” ha cercato di far emergere in maniera forte i temi della bellezza femminile e della calce, materia predominante, appunto, in questo suo ultimo lavoro (naturalmente per le sue opere usa anche altri materiali…). I volti di donna, la calce che all’occhio del profano è materia fredda, ma che invece deriva da una lavorazione a caldo: cosa tiene in mente questi elementi? “Bella di calce” fa parte di un lavoro molto più complesso che cerca di promuovere, attraverso le suggestioni dell’artista, le caratteristiche del territorio pugliese e massafrese in particolare.
L’artista pena che quando il mondo incontra la donna, attraverso l’arte, come in questo caso, i suoi lavori sono tutti un pò più liberi. Diceva De Andrè che “la bellezza di una donna è uno scandalo intollerabile per chi sopravvive incatenato al mondo”.

“Bella di Calce” è nel rapporto con questa specifica materia prima che l’opera dell’artista trovi la sua maniera migliore d’espressione. E’ attraverso questa materia, apparentemente fredda. che l’artista ha voluto affacciarsi al mondo.
“Il mio lavoro di architetto mi ha portato a toccare con mano la pelle di questa materia (ci ha specificato), che poi è la pelle del nostro centro storico massafrese e dei centri storici pugliesesi che di questo materiale, la calce, abbondano. Il centro storico l’ho sempre vissuto, per questo, come stratificazione di pelli e quindi con quel fascino che è fatto di contatto e di calore. Ed è per questo che il Centro storico è il tema centrale del mio lavoro. I suoi momenti di vita, le scene di vita quotidiana, le donne davanti all’uscio e le esistenze che paiono così lontane dalla “piazza”. I muri che paiono quasi “sortire da se stessi”, far uscire i miei dipinti dalla parete a voler gridare l’esistenza e a voler reclamare un diritto di cittadinanza per quella Massafra che, la distrazione di tutti i giorni, non ci fa conoscere a sufficienza. L’arte fa da ponte tra il “nuovo” e il “vecchio”, dando voce a quella “città vecchia” non scaldata dal “sole del buon Dio”, che “ha già troppi impegni per scaldar la gente di quei paraggi”.
Un’opera, questa di Fanco Tinelli, che s’inserisce in uno scenario particolare.
L’attuale crisi finanziaria ed economica (che sembrerebbe astratta e che invece ha investito le persone in carne e ossa, dando nomi e cognomi alle difficoltà del quotidiano) e l’imbarbarimento dei costumi (specie ai livelli più alti della scala sociale che ha fatto affermare al filosofo Garimberti “la morale fa il solletico ai potenti”), sembrano come dei moniti a ripensare le nostre giornate dalle cose più semplici, a recuperare il senso del fare comunità in cui forse si annida il segreto per ripartire.
Se da una parte sono sempre più frequenti i casi di imprese, che pescano dal mondo della creatività per superare momenti di crisi o di difficoltà, dall’altra dovremmo cominciare a pensare che la cultura e le arti possono, probabilmente, riuscire nell’intento di sviluppare tra la gente sentimento di comunione e senso di appartenenza.

Un bravo artista, la cui formazione si può riassumere dal diploma del liceo artistico “Lisippo” di Taranto, alla laurea in Architettura all’Università degli Studi G. D’Annunzio di Pescara e ad una forte passione per le opere di Fontana, Vedova, Chucchi, Spalletti… Avremo modo tornare a parlare di lui e delle sue opere. Per contatti: arch.tinelli@libero.it

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