Mentre a Roma si chiacchiera, l’Italia (Sagunto) viene espugnata

Sono intervenuto per Idv nelle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia(l'ennesima) posta dal governo. Di seguito il resoconto di ciò che ho detto.

Signor Presidente, Signor Ministro, Tito Livio scriveva duemila anni fa: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. La sua traduzione attuale potrebbe essere: mentre a Roma il centrodestra discute, l'Italia viene espugnata.
Mentre a Roma un Governo allo sbando perde tempo per porre rimedio all'incapacità organizzativa della sua maggioranza, persino nel presentare le liste elettorali, l'Italia viene espugnata dalla disoccupazione che continua a crescere (600 mila posti persi nell'ultimo anno e mezzo), e numerosi lavoratori cedono alla disperazione di non riuscire più a sfamare la loro famiglia, togliendosi persino la vita.
Mentre a Roma un Governo allo sbando perde tempo con un decreto-legge enti locali come questo per correggere norme scritte, solo due mesi fa, nella legge finanziaria, l'Italia viene espugnata dal continuo aumento dei fallimenti delle imprese (9 mila nel 2009, più 23 per cento), e da piccoli e medi imprenditori che, anche essi provati dalla vergogna di non riuscire più a pagare i loro dipendenti, abbandonati e lasciati soli, scelgono il suicidio come alternativa alla riprovazione sociale (13 nel nordest nelle ultime settimane). Ha detto il presidente della Confartigianato di Treviso: politica, media e società si accorgono dei piccoli solo quando succede la tragedia; chiediamo più attenzione al Governo che invece emana provvedimenti sempre a favore dei soliti grandi gruppi; con quello che spendono per sostenerli le banche potrebbero salvare migliaia di piccoli, ma noi nei salotti e nei talk show che contano non ci siamo, per noi c'è la famiglia e c'è l'impresa, facciamo da banca e da magazzino ai grandi, e ora affrontiamo da soli il disastro; ci vuole una politica organica mirata altrimenti non ne usciamo, ma se perde i piccoli la nostra economia è finita; alla politica chiediamo accesso al credito, sburocratizzazione, formazione.
Mentre a Roma un Governo alla sbando perde continuamente tempo con provvedimenti – l'illegittimo impedimento non è che l'ultimo della serie – per evitare che il Presidente del Consiglio Berlusconi sia finalmente giudicato da un tribunale per la corruzione di Mills, l'Italia viene espugnata dalle multinazionali che, non trovando più adeguate condizioni, di operatività se ne vanno non solo nel settore industriale ma nel campo delle attività di ricerca e di innovazione, lasciando sul campo migliaia di cervelli che forse saranno costretti a fuggire all'estero, depauperando ulteriormente la ricerca e l'innovazione, che sono gli unici veri mezzi per la strategia di uscita dalla crisi.
Mentre a Roma un Governo allo sbando finge di perseguire la corruzione, ma nello stesso tempo vara provvedimenti come il decreto intercettazioni per impedire di farle e quindi di scoprire tale reato, o come con il decreto sul processo breve per impedire di fare i processi, dunque anche quelli di corruzione, l'Italia viene espugnata dai continui scandali di bande politicamente protette che imperversano spartendosi appalti che, complice il Governo, vengono assegnati senza gare, come è avvenuto attraverso il sistema criminale sviluppatosi attorno alla Protezione civile lasciata senza controlli.
Mentre a Roma un Governo allo sbando cerca di imbavagliare l'informazione per permettere a giornalisti prezzolati come Minzolini di dire agli italiani che Mills è stato assolto, e non che è stato corrotto da Berlusconi pur non scontando la pena perché il reato è prescritto, l'Italia viene espugnata da quasi tre milioni di famiglie che si trovano in condizioni di povertà (più dell'11 per cento delle famiglie, otto milioni di persone). Al supermercato Conad di via Larga, a Bologna, negli ultimi tempi i furti di generi alimentari ad opera di anziani sono cresciuti enormemente; spesso l'anziano confessa, tira fuori il Grana o il prosciutto, chiede scusa, spesso si mette a piangere, dice che è solo con l'affitto e le bollette da pagare, che i figli non si fanno vivi; dicono i dirigenti dell'azienda: chi ruba per fame, se non è recidivo, non viene denunciato, facciamo pagare ciò che è stato sottratto e spieghiamo che non sarà perdonato una seconda volta.
Mentre a Roma un Governo allo sbando favorisce grandi evasori fiscali, corruttori, mafiosi, prolungando la validità dell'ignobile scudo fiscale, senza neppure che i capitali rientrino per essere investiti come pure ci avevano garantito Berlusconi e Tremonti (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), e spende tempo in continuazione per tentare di salvare i manager dai reati di natura fallimentare (compresi i criminali come Tanzi e Cragnotti che hanno derubato migliaia di piccoli risparmiatori), l'Italia viene espugnata da giovani per i quali è diventato più difficile trovare il primo lavoro, anche se precario, anche se sottopagato, anche se non era quello che sognavano da piccoli. Nel 2005, ad un anno dalla laurea, aveva trovato posto il 57 per cento di essi, nel 2007 il 47 per cento, e oggi, con la crisi che non molla, non è più del 25 per cento.
Solo il 3 per cento dei figli degli operai riesce a salire qualche gradino della scala sociale per diventare dirigente, libero professionista o imprenditore e la disuguaglianza aumenta. L'Italia viene espugnata dal fatto che nel 2010 scadono cassa integrazione ordinaria per 400 mila lavoratori, aumenta la disoccupazione, il livello di povertà, le sperequazioni dei redditi e le prospettive sono per l'ulteriore chiusura di fabbriche e la perdita di posti di lavoro. Questo Governo e questa maggioranza non hanno un progetto, non hanno un'idea di come tirare fuori il Paese dal buco nero nel quale lo hanno lasciato sprofondare con la loro deplorevole, anzi colpevole inerzia perché preferivano dedicarsi agli interessi personali loro e dei loro amici anziché a quelli di tutti gli italiani. Noi chiediamo ai cittadini, ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, ai piccoli imprenditori, agli artigiani che oggi vivono in condizione di sofferenza di aiutarci a salvare Sagunto-Italia assediando questo Governo e questa maggioranza, noi di Italia dei Valori dentro il Parlamento e loro facendo sentire la loro voce sulle piazze d'Italia affinché la nuova guerra punica porti alla vittoria sul malaffare, sulla furbizia, sulla speculazione, sull'evasione fiscale e si possa dire che non è più vero che dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. La fiducia si dà alle cose serie e questo Governo non è una cosa seria (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori – Congratulazioni).

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