Decreto enti locali: una grida manzoniana del Governo

“Si tratta di una 'grida' manzoniana. Solo propaganda. Non c'è nè urgenza per giustificare un decreto legge, atteso che la riduzione del fondo ordinario per comuni e province è di soli 13 miliomi di euro. C'era tutto il tempo di un percorso legislativo ordinario per recepire la riduzione del numero dei consiglieri ed assessori comunali e provinciali secondo le indicazioni della Carta delle autonomie. In 30 giorni, dal 27.12.2009, data di approvazione della finanziaria 2010 al 13.1.2010, data di approvazione del CDM della Carta delle Autonomie, al 25.1.2010, data di approvazione dell'attuale decreto, il Governo ha cambiato tre volte orientamento sul riassetto organizzativo degli enti locali, generando in 8.104 comuni attese e delusioni. Vi è inoltre la presa in giro della Conferenza Stato/regioni e Stato autonomie locali che sta discutendo sulla Carta delle autonomie, di cui una parte è già sottratta. Si tratta di un modo di legiferare schizofrenico e contraddittorio”. Lo ha dichiarato l'On.Amedeo Ciccanti intervenendo sul complesso degli articoli del decreto legge sugli enti locali. “La vera questione politica però – ha sottolineato – è l'ulteriore contributo a Roma capitale, che con la fiducia ha messo la Lega Nord con le spalle al muro. Con il DL 112/2008 è stata erogata un'anticipazione di 500 milioni per riparare i debiti di Veltroni. Nel 2009 però, con il DL 154/2008 (su cui è stata posta pure la fiducia), tale contributo di 500 milioni di euro non solo non doveva essere più restituito ma è stato reso permanente per gli anni successivi. Con l'attuale DL 2/2010 la posta si alza: da 500 milioni per il debito di Roma si passa a 600, di cui 100 sono dati ad Alemanno per Roma capitale. Uno sforzo per 'Roma ladrona' troppo forte per essere sopportato da Bossi, quindi la 20^ fiducia della Camera”.

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