Riforma alla Legge Istitutiva dei Comites/CGIE

Carissimi Colleghi Presidenti, Amici

dopo cinque anni di proteste, suggerimenti per la Riforma alla Legge Istitutiva dei Comites/CGIE, finalmente sono cominciate le “discussioni” in Parlamento per esaminare le varie proposte avanzate da tutti noi.
Purtroppo a perorare le nostre richieste nessuno di noi e' stato invitato a partecipare alla discussione. Come prima e come sempre a Roma si pensa che chi non e' stato mai un “residente permanente all'estero” possa essere piu' informato di coloro che infatti “vivono” all'estero, ed essendo “poveri emigranti” non posseggano le facolta' intellettuali di poter poter apportare costruttivita' alla stesura di una legge che governi la rappresentanza “democratica” dei connazionali, italiani costituzionalmente cittadini a tutti gli effetti.Ma questa e' un'altra storia.
Quindi oggi siamo ancora una volta qui per reiterare, e magari riproporre, in luce dei vari suggerimenti ora in esame in Parlamento, le nostre osservazioni, le nostre proposte.

1. Che si tratta di una RIFORMA, di una legge contenente degli articoli discutibili sia dal punto di vista logico che dal punto di vista costituzionale, e che quindi bisogna necessariamente correggere.

2. Che la formula di rappresentanza, il COMITES, sia basata su elezioni democratiche e costituzionali. La Costituzione prevede la formula per l'elezione del Parlamento, formula che dovrebbe essere seguita per l'elezione dei rappresentanti degli italiani facenti parte dell'AIRE, che nonostante questa distinzione sono e rimangono cittadini italiani a tutti gli effetti.

3. Che le tutte le rappresentanze siano definite da elezioni PUBBLICHE E DEMOCRATICHE, con l'ESCLUSIONE DI NOMINATI a qualsiasi livello, e che in organismi democraticamente eletti, con diritto al voto, non siedano null'altro che membri ivi eletti.
Questo non esclude che le associazioni, i cui membri possono partecipare alle elezioni con liste proprie o non, e possano comunque partecipare ed essere eletti con consensi “generali” provenienti da tutti gli strati della societa' di cui fanno parte, e non imporsi alla volonta' delle scelte democratiche.
La maggioranza degli italiani all'estero non appartengono ad associazioni “particolari” perche' mentre le associazioni hanno tutte degli scopi nobili a perseverare tradizioni, sono, per definizione divisive, in quanto tendono a ridurrsi a parrocchie, a localizzarsi invece di allargarersi come italiani'-italiani invece che italiani da questa o quella regione, da questa o quella provincia, da questo o quel paese, da questo o quel quartiere del paese.

Essere NOMINATI e' sinonimo di CLIENTALISMI, PARROCCHIALISMI, CAMPANILISMI, FAVORITISMI, tutto cio' che e' basicalmente contrario in democrazia dove il potere e' con il popolo che elegge i propri rappresentanti.

Questo non esclude che organismi, enti, gruppi, associazioni che non siano stati democraticamente eletti agli organismi COMITES/CGIE (o CIE) non possano partecipare ai loro lavori con ruolo di consulenti, ma definitivamente senza diritto di voto, VOTO ESCLUSIVAMENTE RISERVATO AGLI ELETTI, perche'
“in organismi democraticamente eletti, il numero dei componenti e' FONDAMENTALE; l'inserimento, quindi, di “NOMINATI” SPOSTA L'ASSE POLITICO e legale dell'organismo stesso alterando e violando il potere decisionale affidato dagli elettori ai loro rappresentanti.

Alle associazioni ci si puo' far parte, o non far parte, per volonta' propria. Negli organismi democraticamente eletti ci si accede per volonta' della collettivita' propria.

4. Composizione dei COMITES. I Comites devono essere proporzionalmente rappresentanti delle aree a loro designate, sia demograficamente che geograficamente. Quindi, l'Art 1 della vigente legge 286…potrebbe esser riformato come segue: In ogni circoscrizione consolare ove esitono un minimo di 3000 cittadini iscritti all'AIRE sara' istituito un COMITES. Ogni Comites eleggera' un minimo di cinque (5) consiglieri, piu' un altro consigliere per ogni mille (1000) altri iscritti in quella circoscrizione consolare. Questo consentira' una rappresentanza proporzionata al numero di elettori nella circoscrizione in oggetto, dando, come lo e' al presente, la facolta' al console generale, qualora i numeri lo richiedessero, di istituire piu' di un comites.

5. I presidenti dei Comites saranno eletti come presentemente

6. Il Comitato dei Presidenti rimane come e' ora.

7. Tenendo presente che il Comites e' una forma di volontariato non si possono oberare i loro membri con molteplici responsabilita', Quindi i presidenti dei Comites, che gia' fanno parte del Comitato dei Presidenti,
non potranno fare parte del CGIE (CIE). Tuttavia ogni Comitato dei Presidenti eleggera' tre (3) rappresentanti fra gli eletti ai Comites delle loro giurisdizioni (4 continentali), i quali, in aggiunta ad altri quaranta (40), eletti seguendo la vigente formula, formeranno il CGIE/(CIE) per un totale di cinquantadue (52) membri.

8. ABOLIZIONE ASSOLUTA DI PRESENZA AL CGIE(CIE) di membri per nomina governativa o politica
a qualsiasi livello, eccetto, magari nella forma di consulenza ( si puo' sempre imparare) ma ASSOLUTAMENTE mai con diritto di voto.

9. Riduzione al minimo di riunioni che comportino movimenti intercontinentali, ma incremento dell'uso della telematica. Oggi si naviga via internet, non via mare od area come decenni orsono.

10. Accorpare l'ufficio centrale di ogni Comites in ogni ufficio consolare di cui fanno parte, riducendo cosi
una spesa, con i cui risparmi il Comites puo' istituire servizi per le comunita' oggi necessari ma inoperabili per mancanza di fondi. Questi risparmi, uniti ai risparmi che si realizzeranno con l'eliminazioni dei “Viaggi Istituzionali” (con le inerenti spese addizionali di staff, ecc) ora all'ordine del giorno del presente GCIE, potranno aprire la porta ad efficenti Comites, e rispondere maggiormente alla risoluzione dei problemi che
affliggono i residenti all'estero di qualsiasi credo politico e colore o religione.

11. Italiani appartenenti all'AIRE saranno cosi rappresentati, a livello locale dai Comites, a livello nazionale dai Parlamentari eletti all'estero con un limitato gruppo di CGIE(CIE) che facciano da raccordo fra Comites e
Parlamentari.

12. Perche' gli eletti ai Comites non siano pedine delle segreterie politiche dei partiti a Roma, le liste per le elezioni ai Comites siano rappresentative delle comunita' all'estero per risolvere le loro necessita'. Perche' i problemi
degli italiani residenti all'estero non sono di natura politica bensi' comuni a tutti a prescindere dalla loro appartenenza a questo o quel partito politico, perche' soggetti alla natura polotico-amministrativa del paese di adozione.

Con questo intervento che in parte modifica la Proposta Cicala che propongo da cinque anni a questa parte
chiedo a tutti coloro che condividono in tutto od in parte in questo programma di diffonderlo, di aggiungere la vostra voce alla mia, augurando a tutti un felice futuro ed una riforma che sia veramente una riforma sopratutto fedele alla Costituzione che non prevede cittadini di diverse categorie ma di una sola: italiana.

Buon tutto a tutti,

Melo Cicala,
Washington, D.C.
Presidente del Comites di Washington DC
gia' Coordinatore Intercomites, USA, 2006, 2008

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