I tribunali non sono ancora attrezzati per accogliere le domande di azione giudiziaria collettiva, perche' la legge prevede l'istituzione di apposite sezioni per ora inesistenti.
In attesa che il deposito delle richieste sia reale e non solo mediatico, e' gia' da alcuni mesi che abbiamo lanciato una campagna di adesioni per il rimborso del sistema operativo Windows (OEM) preinstallato nella quasi totalita' dei computer che si acquistano. Rimborso che alcuni produttori gia' consentono ma con enormi difficolta' e importi ridicoli.
La raccolta di adesioni avviene attraverso il sito Internet dell'associazione
Segue la presentazione:
PERCHÈ UNA CLASS ACTION – Ad oggi sono centinaia le segnalazioni di utenti sulla impossibilità di ottenere questo rimborso. Sono diverse le cause individuali avviate e quella “pilota”, promossa da noi presso il giudice di pace di Firenze, è stata vinta. Ma l'adire cause individuali non può che riguardare un numero limitato di utenti, quelli più tenaci e convinti disposti anche a sobbarcarsi il peso di una causa giudiziaria.
Per cui, visto l'alto numero di utenti coinvolti e l'importanza della questione in ambito di libertà di mercato, abbiamo deciso di prepararci per agire con un'azione giudiziaria collettiva. Quella class action che -nonostante la normativa in vigore ne abbia limitato pesantemente l'efficacia che ha in altri Paesi- dovrebbe essere praticabile a partire dal prossimo 1 gennaio 2010, quando la legge entrerà in vigore.
CHI PUÒ PARTECIPARE – La class action che prepariamo, come stabilisce la legge, è rivolta esclusivamente ad acquirenti privati (ovvero che non abbiano fatto l'acquisto tramite partita Iva) di computer con sistemi operativi preinstallati e che non abbiano accettato la licenza d'uso del software né l'abbiano mai utilizzato.