Un rivale repubblicano che inizia a preoccupare Giuliani
HOUSTON, TEXAS – Ha iniziato onestamente chiedendo scusa a Mitt Romney per aver dubitato che esistesse una religione dei mormoni. Mike Huckabee ora, da ex governatore dello stato rurale dell’Arkansas, marcia a passi sicuri verso la meta lontana della Casa Bianca cominciando ad impensierire persino Rudy Giuliani, il candidato repubblicano di punta per le presidenziali del 2008.
Per lui l’incidente sull’argomento della religione, sempre molto delicato in America, è concluso e vuole discutere solo di cose veramente importanti per tutti gli Americani. Huckabee sembra essersi reso conto che l’astio tra i contendenti al trono di Washington è controproducente e nella sua conversazione col rivale ha detto che ora è meglio di parlare di programmi e di cosa s’intende fare per l’America che ha bisogno d’andare avanti dopo la fine dell’attuale amministrazione Bush.
Ritornando sul discorso della fede religiosa, che in queste elezioni sta assumendo col passare del tempo una rilevanza sempre maggiore, ha poi affermato che il tipo della fede professata non importa. Ciò che secondo lui importa è, invece, che le azioni di chi si professa mormone o battista siano in linea con i principi religiosi in cui s’afferma di credere.
Per finire, recuperando bene sullo scivolone iniziale l’ex governatore ha dichiarato che i candidati potrebbero essere anche atei ma che dovrebbero presentarsi ugualmente agli elettori americani chiarendo onestamente subito quali sono i valori fondamentali ai quali, se eletti, s’ispirerebbero nell’esercizio del loro incarico d’altissima responsabilità alla conduzione dell’America.
Huckabee sta facendo molto bene, secondo le varie indagini demoscopiche, non solo in campo repubblicano ma anche rispetto agli avversari del Partito Democratico. In alcuni sondaggi è emerso che è il candidato che ha più possibilità di battere Hillary Clinton. Essendo dell’Arkansas come i Clinton è certamente quello che li conosce di più e sa come contrastarli ed, in passati confronti, afferma d’averli battuti già quattro volte. Assistenza medica e scuola sono due degli argomenti sui quali Mike Huckabee predilige discutere confrontandosi con gli altri candidati alle presidenziali. Dichiara che per le cure mediche tutti gli Americani devono avere un maggior controllo sulle opzioni che li riguardano e che per l’istruzione a tutti devono essere offerte le stesse opportunità. Anche un bambino afroamericano nato in un quartiere povero, infatti, ha diritto ad una scuola pubblica di qualità esattamente un bambino che ha avuto la fortuna di venire al mondo in una famiglia senza problemi economici. Huckabee afferma di voler ridurre o meglio di voler porre fine alla disparità che esiste fra i giovani appartenenti a classi diverse, fa notare che da governatore lavorò nel suo stato dell’Arkansas proprio in quella direzione ed afferma che sa che le differenze esistono ma che si può dare lo stesso a tutti un’assistenza medica e la possibilità d’emergere partendo da una situazione di svantaggio.
Si coglie nella parlata determinata di questo candidato in ascesa e di cui ora si dovrà tenere conto la stessa determinazione che portò il suo conterraneo Bill Clinton alla Casa Bianca.
Huckabee è convinto che il favore popolare lo sta premiando sempre di più, facendo mettere in discussione il primato di Giuliani, proprio perché è uno di quei giovani svantaggiati ai quali dedica in special modo la sua attenzione. Viene come loro da una casettina dell’Arkansas, come quella descritta nella canzone country d’Alan Jackson, ma ebbe la fortuna di poter frequentare una buona scuola pubblica. Per gli Americani che conoscono la storia della sua vita e che lo seguono con simpatia è la dimostrazione palese che chi è riuscito a raggiungere il sogno americano è anche in grado di giungere ancora più in alto con la nomina alle primarie e di fare poi il passo finale da lì fino alla cima.