STORIE DI MAFIA E DI PENTITI

Chi è da tempo lettore de IL PUNTO sa che non sono mai stato tenero con Berlusconi cui imputo grandi intuizioni, ma anche – a volte – passi falsi e gaffes clamorose. Credo però che su questa questione della giustizia si sia perso il senso della misura.

Se – come tutto lascia pensare – alcuni pentiti di mafia ritroveranno improvvisamente la memoria e sosterranno che in qualche modo Berlusconi nel 1993 fosse collegato alla mafia e – sulla base di queste dichiarazioni – alcuni magistrati porteranno ad una sorta di blocco dei beni e dell’attività politica del premier, nulla mi toglierà dalla testa che tutto ciò non sia che una voluta mascalzonata politica. In altre parole che alcuni settori della magistratura compiano di fatto azioni politiche che non c'entrano nulla con i loro compiti istituzionali. Perfino il presidente Napolitano ha capito questo aspettoe lo confermano le sue dichiarazioni molto chiare e preoccupate espresse nei giorni scorsi.

Daltronde il fascicolo 6031/94 (avete letto bene: del 1994!) è già stato archiviato per mancanza di riscontri, ma puntualmente viene ripescato ogni qualvolta stia per scadere un processo o un pentito torni a ricordare qualcosa che – guarda caso – gli permette di godere di benefici giudiziari.

Credo che né io nè qualcuno dei miei lettori si ricordi cosa possa aver detto od ascoltato nel 1993, ma questi strani pentiti – di solito ex assassini di professione, e che sono diventati “ex” solo da quando finalmente sono stati buttati in galera – chissà come mai ritrovano la memoria a rate, molti anni dopo i primi interrogatori. Passo passo, un petalo alla volta, tirano fuori cose sempre più balorde, chissà se imbeccati o meno da qualcuno.

Ma Berlusconi è dunque un collegato esterno alla mafia?

Sto ai fatti e noto che l’azione di questo governo ha permesso l’arresto di quasi tutti i maggiori latitanti di mafia, ‘ndrangheta e camorra che – uno a uno – sono recentemente caduti nella rete. Ciò è avvenuto grazie a Forze dell' Ordine più efficienti, ma che lo sono diventate anche perchè sono state aiutate e motivate da questo governo – molto di più che in passato – a fare il proprio dovere. Inoltre l’art. 141 bis (carcere duro) è stato mantenuto e inasprito e ogni legge anche recente esclude dai benefici i reati mafiosi. Non è per caso che la mafia abbia proprio bisogno che sparisca Berlusconi dalla scena perchè è stata ben più protetta in passato dalle forze che hanno governato per decenni? E come poteva sapere la mafia nel 1993 che Berlusconi sarebbe poi sceso in campo e vinto le elezioni dell'anno successivo? Ma non vi ricordate Occhetto alla guida della sinistra e della sua “gioiosa macchina da guerra” che doveva stravincere quelle elezioni? Soprattutto, se la mafia avesse a quel tempo aiutato davvero Berlusconi avremmo visto magari un successo siciliano del premier, ma una sua sconfitta in altre parti d’Italia, dove invece ottenne ovunque un successo clamoroso. Come si può allora sostenere che l’insperata vittoria del centro destra e della Lega nel 1994 fu ottenuto grazie alla mafia? Io fui eletto deputato proprio allora, non mi risulta che per me si mossero dei mafiosi ma – anzi – in quegli anni io cercavo proprio di fare arrestare in Piemonte persone di dubbia reputazione, alcune delle quali erano molto vicine a quel signore noto per il suo famoso ipocrita grido di dolore “Io non ci sto!”, lo stesso che allora guidava la nostra squinternata repubblica. (A proposito: oggi come allora mi piacerebbe sempre sapere dove finivano i “fondi riservati” del suo ex ministero, uno dei mille misteri italiani…)

I magistrati di Firenze, di Milano e di Palermo si chiedano quindi se oggi stiano davvero usando lo stesso metro di giudizio per le vicende parallele – per esempio – di De Benedetti e di Berlusconi. Il primo non è certo uno stinco di santo, ma non mi pare sia oggetto di “attenzioni” paragonabili a quelle imposte da 15 anni al Cavaliere che i guai non li ha avuti quando era un imprenditore discusso e rampante, ma solo da quando ha cominciato a far politica rompendo i piani e le scatole ad un certo mondo di sinistra. E quegli stessi magistrati – in ogni caso – spieghino poi bene, velocemente e chiaramente a tutto il Paese le prove che eventualmente avessero in mano. Altrimenti (se si resta a livello di soli “pentiti” di incerto riscontro) ben più di mezza Italia penserà che la loro sia soltanto una faziosa volontà politica di distruggere la democrazia nel nostro paese. Questo perché – fino a prova contraria – ribadisco che loro non sono stati eletti da nessuno, mentre- piaccia o non piaccia – (e a quei giudici così come a Santoro, Travaglio, RAI 3 e tanti altri non piace di certo) Berlusconi è premier grazie al voto di decine di milioni di italiani.

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