Il vicepresidente dell'Italia dei Diritti: “L'autorizzazione a procedere era un atto dovuto nei confronti dell'intero popolo italiano”
Roma, 27 novembre 2009 – “Una vergogna, uno scandalo, un insulto alla dignità degli italiani”. Duro affondo di Roberto Soldà, vicepresidente dell'Italia dei Diritti, in merito al diniego della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera alla richiesta di arresto, avanzata dal tribunale di Napoli, per il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica. Sarà comunque l'aula di Montecitorio a pronunciarsi definitivamente sulla vicenda entro il 10 dicembre, termine ultimo per valutare la posizione del deputato del PdL. Nello stesso giorno il Senato ha rigettato le mozioni proposte da Pd e IdV relative alla revoca della nomina a sottosegretario di Cosentino. Infuriano le polemiche e le accuse incrociate tra maggioranza e opposizioni.
In particolare Soldà sottolinea come “così facendo si dà l'impressione che le nostre istituzioni appaiano conniventi con la criminalità organizzata. L'autorizzazione a procedere verso Cosentino era un atto dovuto nel rispetto delle leggi e ancor di più nei confronti dell'intero popolo italiano. Episodi simili gettano dubbi e discredito sulla nostra democrazia”, chiude amaro il numero due del movimento che fa capo ad Antonello De Pierro.