Affonda la barca Italia

“ Per favore, fermatelo!” Ormai a chiedere di fermare Prodi e la sua navigazione verso il nulla lo chiedono un po’ tutti: Bertinotti, Di Pietro, Dini, Mastella, Boselli dei socialisti, pezzi della sinistra “unita” solo per stare alla maggioranza. Peccato che quando c’è da votare tutti tirano indietro la manina perché il potere profuma di soldi ed andare al voto fa una paura del diavolo…Ogni giorno ce n’è una, ma Prodi se la ride e va avanti. Al senato la sua maggioranza si affida ormai solo ai senatori a vita che lo sostengono contro la maggioranza dei senatori eletti (il presidentissimo Napolitano non comincia ad avere qualche dubbio di legittimità costituzionale?) mentre nonostante che proprio Napolitano avesse chiesto uno “stop” ai voti di fiducia siamo alla media di uno alla settimana. D’altronde di tutto si potrà dire salvo che questa XVa Legislatura repubblicana porti alla noia! Per chi ama seguire la politica non c’è un giorno e neppure un’ora in cui non si susseguano polemiche e colpi di scena. Quando poi una delle due parti sembra finire fuori gioco ecco affacciarsi l’altra che comincia a farsi male da sola quasi per mantenere l’equilibrio. L’unico che ostenta così una gran contentezza e sembra vivere fuori dai timori è appunto Romano Prodi che liquida ogni critica quasi con fastidio. Per lui in Italia va sempre tutto bene, tutto “è positivo” o addirittura “estremamente positivo” (notare lo stringere dei denti quando lo dice..). Se muore la gente in ospedale è colpa delle regioni, se brucia in fabbrica è colpa dei “padroni”, mai una assunzione di corresponsabilità. Delega ai suoi servitori dare bacchettate Bertinotti o Di Pietro, lui si trincera dietro al suo ghigno scomposto, che va fuori righe soprattutto all’estero, dove ostenta allora abbracci e baci (come in settimana con Sarkozy) decisamente incomprensibili. Certo che a Palazzo Chigi le cose si complicano. Ogni giorno della settimana per il governo sono state spine: dallo sganciarsi di Rifondazione con un Bertinotti particolarmente duro, alla “prima volta” di un voto di fiducia ottenuto in 60 anni di questa Repubblica solo con 5 senatori a vita determinanti nel votarla. Alla Camera solo con voto di fiducia e mille divisioni era passato il voto sul welfare alla Camera dove ora arriverà questo ultimo decreto sulla sicurezza che propone norme molto più lievi del previsto e espulsioni possibili con minima possibilità pratica. Tutto ciò non aiuta: buona parte degli italiani cominciano a pensare che le proteste di molti sindaci (leghisti e non) siano giuste e condivisibili, e non solo nel nord. Tanto per essere chiari, io sto con quei sindaci e mi stupisce che i prefetti debbano minacciare lo scioglimento dei consigli comunali solo perché quei sindaci vogliono fare applicare la legge (“Ti sposi in Italia se sei legittimamente in Italia e quindi se sei straniero mostra il tuo permesso di soggiorno”… A me questo sembra assoluta normalità) Intanto la finanziaria marcia verso la discussione alla Camera con decine di maxiemendamenti che la stanno riscrivendo un po’ tutta, tanto da dare per scontato che al Senato (se non già alla Camera) sarà nuovamente posta la questione di fiducia. Per gennaio si dà per scontata la crisi, il problema per Prodi è almeno arrivarci ma non sarebbe meglio staccare al più presto la spina?

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